«Un piccolo editore mi ha proposto di fare le foto. Ho detto sì per gioco»
Paola si mette 12 mesi in posa. Come nel film di Pieraccioni
Paola si mette 12 mesi in posa. Come nel film di Pieraccioni
Paola Lauretano, insegnante di economia all'Alberghiero di Montoro Inferiore, è protagonista di un calendario che va a ruba
AVELLINO - Curriculum di Paola Lauretano: due lauree, un dottorato di ricerca, quattro abilitazioni, l'ultima pochi giorni fa, una felice carriera da insegnante cominciata nel 2001. E un calendario sexy - che va a ruba, è alla terza ristampa - per la neorivista «Ubi Maior». La professoressa Lauretano, romana, 40 anni, ora insegna economia aziendale all'istituto alberghiero «Rossi Doria» di Montorio Inferiore, nell'avellinese.
È sposata con Sergio Barile, docente alla Sapienza, ex assessore ad Avellino ed ex consigliere della società regionale Soresa. Ha due bambini. Paolo, 13 anni, e Jacopo, cinque.
Come nasce l'idea di mettersi in posa per un calendario? «In maniera curiosa. Io e Sergio avevamo visto il film di Pieraccioni con Laura Torrisi «Una moglie bellissima», in cui si racconta la storia di una donna alla quale viene chiesto di fare un calendario da un piccolo editore. Ecco, la stessa cosa è successa a noi...»
In che senso? «Nel senso che proprio un editore emergente, Marco Carbone, intendeva lanciare un nuovo mensile, «Ubi Maior», con calendario allegato. E ha proposto a me di posare. Il parallelo con il film di Pieraccioni ci ha fatto sorridere. Io e mio marito ne abbiamo discusso e abbiamo deciso di accettare. Tutto è nato in maniera divertente, per gioco. Continuo a ritenerlo tale. E poi non si tratta affatto di scatti volgari. La Torrisi si spoglia. Io mi limito al bikini e ai bustini».
Il set del calendario? «Casa mia. Tutti gli scatti, firmati da Gerardo Fusco, trovano ambientazione tra le mura domestiche. Solo due foto sono in esterno, quelli sulla moto e a cavallo. Chi critica il calendario...»
Ci sono state critiche? «Voci, anche se a me, direttamente, nessuno ha detto niente. Ma chi punta il dito contro un calendario è solo un falso moralista, mosso da invidia e provincialismo. Io lo trovo un prodotto moda, elegante e glamour».
Senta professoressa, lei insegna a Montorio Inferiore. Il paese è piccolo, la gente mormora. Ammetterà che i suoi alunni forse sono rimasti spiazzati. «Assolutamente no. E sa perchè? Ho un passato da modella e da volto tv nelle telepromozioni (90°minuto, Dribbling, la Domenica sportiva, ndr) e al Tg1: conducevo la rubrica dello Zodiaco fino al 2003. Inoltre, ad Avellino e nell'intera provincia irpina ci sono cartelli pubblicitari ancora con la mia immagine. Insomma, sapevano dei miei trascorsi nel mondo dello spettacolo e delle passerelle. Ho trascorso i miei vent'anni a Milano, sfilando per tutti, da Armani a Dolce e Gabbana. Perciò, per loro, per i ragazzi, con cui da docente ho un bellissimo rapporto, non è stata una sorpresa. Oddio, forse un po'. In ogni caso mi hanno sommerso di complimenti».
Ha 2 lauree, in economia aziendale e amministrazione delle imprese, 4 abilitazioni, tra cui matematica e sostegno. E trova anche il tempo di mettersi in gioco posando per un calendario. Citando Nanni Noretti, si sente «una splendida quarantenne?»«Il fatto è che mi sento più bella e femminile ora che a vent'anni. È la verità. E poi proprio non capisco le mogli che dopo il matrimonio si lasciano andare. Rinunciano a farsi desiderare. Perchè?».
Suo malgrado, teme di finire nel filone delle «sexy prof»? «Ma no. Gli altri episodi di cronaca sono distanti anni luce dal mio calendario. Che trovo, ripeto, molto elegante e glamour»
Alessandro Chetta
Corriere del Mezzogiorno 04 febbraio 2008
Come nasce l'idea di mettersi in posa per un calendario? «In maniera curiosa. Io e Sergio avevamo visto il film di Pieraccioni con Laura Torrisi «Una moglie bellissima», in cui si racconta la storia di una donna alla quale viene chiesto di fare un calendario da un piccolo editore. Ecco, la stessa cosa è successa a noi...»
In che senso? «Nel senso che proprio un editore emergente, Marco Carbone, intendeva lanciare un nuovo mensile, «Ubi Maior», con calendario allegato. E ha proposto a me di posare. Il parallelo con il film di Pieraccioni ci ha fatto sorridere. Io e mio marito ne abbiamo discusso e abbiamo deciso di accettare. Tutto è nato in maniera divertente, per gioco. Continuo a ritenerlo tale. E poi non si tratta affatto di scatti volgari. La Torrisi si spoglia. Io mi limito al bikini e ai bustini».
Il set del calendario? «Casa mia. Tutti gli scatti, firmati da Gerardo Fusco, trovano ambientazione tra le mura domestiche. Solo due foto sono in esterno, quelli sulla moto e a cavallo. Chi critica il calendario...»
Ci sono state critiche? «Voci, anche se a me, direttamente, nessuno ha detto niente. Ma chi punta il dito contro un calendario è solo un falso moralista, mosso da invidia e provincialismo. Io lo trovo un prodotto moda, elegante e glamour».
Senta professoressa, lei insegna a Montorio Inferiore. Il paese è piccolo, la gente mormora. Ammetterà che i suoi alunni forse sono rimasti spiazzati. «Assolutamente no. E sa perchè? Ho un passato da modella e da volto tv nelle telepromozioni (90°minuto, Dribbling, la Domenica sportiva, ndr) e al Tg1: conducevo la rubrica dello Zodiaco fino al 2003. Inoltre, ad Avellino e nell'intera provincia irpina ci sono cartelli pubblicitari ancora con la mia immagine. Insomma, sapevano dei miei trascorsi nel mondo dello spettacolo e delle passerelle. Ho trascorso i miei vent'anni a Milano, sfilando per tutti, da Armani a Dolce e Gabbana. Perciò, per loro, per i ragazzi, con cui da docente ho un bellissimo rapporto, non è stata una sorpresa. Oddio, forse un po'. In ogni caso mi hanno sommerso di complimenti».
Ha 2 lauree, in economia aziendale e amministrazione delle imprese, 4 abilitazioni, tra cui matematica e sostegno. E trova anche il tempo di mettersi in gioco posando per un calendario. Citando Nanni Noretti, si sente «una splendida quarantenne?»«Il fatto è che mi sento più bella e femminile ora che a vent'anni. È la verità. E poi proprio non capisco le mogli che dopo il matrimonio si lasciano andare. Rinunciano a farsi desiderare. Perchè?».
Suo malgrado, teme di finire nel filone delle «sexy prof»? «Ma no. Gli altri episodi di cronaca sono distanti anni luce dal mio calendario. Che trovo, ripeto, molto elegante e glamour»
Alessandro Chetta
Corriere del Mezzogiorno 04 febbraio 2008
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