giovedì 7 febbraio 2008

Seni asimmetrici e cicatrici, il chirurgo:"Si faccia un tatuaggio"

Il medico lavora in una clinica privata di Treviso. Come rimedio aveva proposto alla donna un tatuaggio oppure un’altra operazione plastica
Seni asimmetrici, fa causa al chirurgo Uno è molto più basso dell’altro: chiede un risarcimento di 100 mila euroAveva la seconda taglia Il sogno della quarta è diventato un incubo
Un seno più alto e uno più basso: una quarantenne di Jesolo ha citato il suo chirurgo plastico chiedendo un risarcimento di oltre 100 mila euro per quel risultato asimmetrico. I seni sono irregolari, come ha sostenuto il medico incaricato della perizia, e sono ben evidenti antiestetiche cicatrici. Il chirurgo, che opera a Treviso in una clinica privata e in vari ambulatori del Veneto, è così finito nei guai.La quarantenne aveva deciso di ricorrere al chirurgo estetico per rendere più voluminoso quel seno piccolo, che tanti complessi le aveva creato in passato. Così, da una taglia seconda di reggiseno, è passata dopo l’intervento a una quarta abbondante. Ma, purtroppo, asimmetrica. E, come non bastasse, il seno risultava non solo irregolare, ma anche cosparso di cicatrici sgradevoli sotto il profilo estetico. Così, quello che doveva essere la realizzazione di un sogno, si è trasformato in un grave disagio. Tanto che la donna si è rivolta a un legale, l’avvocato Luca Pavanetto, che ha citato in giudizio il chirurgo responsabile dell’intervento, un professionista operativo anche a Treviso, oltre che nello Jesolano. «Io credo che il danno alla salute - dice l’avvocato Pavanetto - anche di mera natura estetica, meriti una tutela. In questo caso non si tratta di sole ragioni estetiche».La donna, già dopo l’intervento avvenuto nel 2004, aveva notato le cicatrici ed era tornata dal medico a chiedere spiegazioni. Ma il professionista le aveva assicurato che, dopo un anno, non si sarebbe più visto nulla e quei segni sarebbero completamente scomparsi. Un anno dopo, però, la situazione non era cambiata. E nel 2006 il medico avrebbe addirittura consigliato alla quarantenne di rivolgersi a un tatuatore o, in alternativa, di sottoporsi a un nuovo intervento, ovviamente con costi a carico della paziente. Insoma, oltre al danno la beffa.Un secondo chirurgo, consultato sull’accaduto, ha accertato un evidente dimorfismo al seno. Uno dei due seni risulta più basso dell’altro, e di alcuni centimetri. L’operazione era costata 8.500 euro: ora la donna ne chiederà oltre 100 mila per i danni subiti, sia biologici che morali.L’intervento di chirurgia plastica al seno è sempre più diffuso, anche tra le ragazze giovani. Le donne, grazie agli sviluppi della medicina, possono essere in linea con i dettami della moda e superare complessi sempre più diffusi.Quasi sempre gli esiti degli interventi chirurgici sono ottimi, specie per misure non oltre la terza (così, perlomeno, assicurano gli esperti). Ma nel caso in cui qualcosa vada male, è molto difficile recuperare la situazione. Se non con nuove, costose operazioni. E, spesso, passando attraverso le aule del tribunale. Come, appunto, in questo caso.
(La REPUBBLICA 03 febbraio 2008)

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