Mistress Keely
Ricorso
La regina del sadomaso rivuole la sua gogna
Mistress Kelly, al secolo Manuela Li Causi, ex titolare del centro «Carpe Diem», era stata indagata per sfruttamento della prostituzione
L'ex titolare del falso centro estetico «Carpe Diem» in via Lagrangefa ricorso per avere indietro le attrezzature da «padrona» sequestrate
CLAUDIO LAUGERI
TORINOLa regina del sadomaso non si arrende. Vuole la restituzione della «gogna in legno stile Medioevo», la «croce di Sant’Andrea con maniglie in catena per mani e piedi» e un’altra decina di attrezzi del mestiere sequestrati dalla magistratura con l’operazione «Carpe diem», dall’omonimo centro estetico sadomaso con angolo riservato a prestazioni «particolari». Servigi alla clientela che hanno messo nei guai Mistress Kelly, al secolo Manuela Li Causi, 27 anni, nonostante la giovane età considerata già una star nel mondo «lattice&frustino»: per quella vicenda, la ragazza specializzata nelle camminate con tacchi a spillo sugli «schiavi» (consenzienti) e nelle colate di cera calda sulla pelle (sempre di maggiorenni consenzienti) ha «patteggiato» una pena di 16 mesi per favoreggiamento della prostituzione di due amiche.«Il materiale sadomaso non ha attinenza con l’accusa contestata. La procura non ha mai ritenuto perseguibile quel tipo di attività» spiega l’avvocato Giancarlo Ferreri, che mercoledì mattina ha depositato il ricorso alla Corte di Cassazione. «Rivoglio quegli oggetti per una questione di principio. Non siamo più ai tempi dell’Inquisizione - dice al telefono Mistress Kelly -. E mi fa un po’ ridere che qualcuno possa ritenerli “corpi di reato”». Diversa è la motivazione del giudice Edmondo Pio, che ha accolto il patteggiamento tra procura (pm Stefano Castellani) e difesa (avvocato Ferreri). Secondo il togato, quegli attrezzi sono «beni la cui libera disponibilità potrebbe costituire un incentivo, in termini di aiuto concreto o stimolo psicologico alla reiterazione criminosa».La ragazza in lattice nero vuole, comunque, andare oltre la vicissitudine giudiziaria. Dal centro estetico è passata al web. Ha rinforzato le sezioni e i link del sito già attivo un anno fa, quando arrivarono i carabinieri per mettere i sigilli. E si è data al cinema. Il suo nome dà il titolo a un dvd (rigorosamente vietato ai minori), che ricorda la chiusura del «dungeon» in centro e propone i pezzi forti del suo repertorio. «Faccio spettacoli, privilegio il lavoro su video e web. Questa faccenda mi ha fatto male, molti clienti sono stati spaventati dal clamore» racconta. Niente più ambiguità per Mistress Kelly, soltanto puro sadomaso. E di certo le farebbero comodo quelle «manette in acciao», quei cinque «frustini di diverse misure in pelle nera» oppure quella «in treccia di cuoio» o magari quella «recante all’estremità un ciuffo di peli lunghi circa 30 centimetri», come riportato nel verbale di sequestro compilato dai carabinieri.Da autentica ribelle, poi, la Mistress lancia una provocazione: «Lo sa che mi hanno proposto di fare un libro sulla mia storia? E’ arrivato da me uno scrittore di libri di cucina e di collane per bambini. Mi ha fatto promesse, poi ho capito che in cambio voleva sesso. Ho una reputazione di Mistress da difendere. Così, ho lasciato perdere». Il nome? «Ci penso. Se vorrò dirlo, sarà il primo a saperlo». Promessa di Mistress.
Mistress Kelly, al secolo Manuela Li Causi, ex titolare del centro «Carpe Diem», era stata indagata per sfruttamento della prostituzione
L'ex titolare del falso centro estetico «Carpe Diem» in via Lagrangefa ricorso per avere indietro le attrezzature da «padrona» sequestrate
CLAUDIO LAUGERI
TORINOLa regina del sadomaso non si arrende. Vuole la restituzione della «gogna in legno stile Medioevo», la «croce di Sant’Andrea con maniglie in catena per mani e piedi» e un’altra decina di attrezzi del mestiere sequestrati dalla magistratura con l’operazione «Carpe diem», dall’omonimo centro estetico sadomaso con angolo riservato a prestazioni «particolari». Servigi alla clientela che hanno messo nei guai Mistress Kelly, al secolo Manuela Li Causi, 27 anni, nonostante la giovane età considerata già una star nel mondo «lattice&frustino»: per quella vicenda, la ragazza specializzata nelle camminate con tacchi a spillo sugli «schiavi» (consenzienti) e nelle colate di cera calda sulla pelle (sempre di maggiorenni consenzienti) ha «patteggiato» una pena di 16 mesi per favoreggiamento della prostituzione di due amiche.«Il materiale sadomaso non ha attinenza con l’accusa contestata. La procura non ha mai ritenuto perseguibile quel tipo di attività» spiega l’avvocato Giancarlo Ferreri, che mercoledì mattina ha depositato il ricorso alla Corte di Cassazione. «Rivoglio quegli oggetti per una questione di principio. Non siamo più ai tempi dell’Inquisizione - dice al telefono Mistress Kelly -. E mi fa un po’ ridere che qualcuno possa ritenerli “corpi di reato”». Diversa è la motivazione del giudice Edmondo Pio, che ha accolto il patteggiamento tra procura (pm Stefano Castellani) e difesa (avvocato Ferreri). Secondo il togato, quegli attrezzi sono «beni la cui libera disponibilità potrebbe costituire un incentivo, in termini di aiuto concreto o stimolo psicologico alla reiterazione criminosa».La ragazza in lattice nero vuole, comunque, andare oltre la vicissitudine giudiziaria. Dal centro estetico è passata al web. Ha rinforzato le sezioni e i link del sito già attivo un anno fa, quando arrivarono i carabinieri per mettere i sigilli. E si è data al cinema. Il suo nome dà il titolo a un dvd (rigorosamente vietato ai minori), che ricorda la chiusura del «dungeon» in centro e propone i pezzi forti del suo repertorio. «Faccio spettacoli, privilegio il lavoro su video e web. Questa faccenda mi ha fatto male, molti clienti sono stati spaventati dal clamore» racconta. Niente più ambiguità per Mistress Kelly, soltanto puro sadomaso. E di certo le farebbero comodo quelle «manette in acciao», quei cinque «frustini di diverse misure in pelle nera» oppure quella «in treccia di cuoio» o magari quella «recante all’estremità un ciuffo di peli lunghi circa 30 centimetri», come riportato nel verbale di sequestro compilato dai carabinieri.Da autentica ribelle, poi, la Mistress lancia una provocazione: «Lo sa che mi hanno proposto di fare un libro sulla mia storia? E’ arrivato da me uno scrittore di libri di cucina e di collane per bambini. Mi ha fatto promesse, poi ho capito che in cambio voleva sesso. Ho una reputazione di Mistress da difendere. Così, ho lasciato perdere». Il nome? «Ci penso. Se vorrò dirlo, sarà il primo a saperlo». Promessa di Mistress.
11/1/2007 (8:26) - FRUSTATE A PAGAMENTO
Tra i clienti, manager e tanti liberiprofessionisti
ANDREA ROSSI
TORINOÈ la rigida applicazione della legge del contrappasso. Sul lavoro comandi, impartisci ordini, stabilisci le regole del gioco. Da «Mistress Kelly» - e dalle altre maghe del sadomaso - invece subisci. E paghi per subire. Ore di insulti, botte, calci, frustate. Basta farsi raccontare chi sono i clienti più assidui. Avvocati, medici, insegnanti, professionisti, manager. Il popolo del sadomaso è fatto di persone facoltose e istruite. «Perché il Bdsm (Bondage Domination Sado Masochismo, ndr) è una filosofia di vita, un’elaborazione mentale». Questione di fantasia, forse. Ma anche di frustrazioni da lasciarsi alle spalle, e pazienza se il sistema è un po’ brutale. Ci si fa calpestare per dare libero sfogo alle ansie quotidiane. E nessuno si scandalizzi: c’è chi si scarica di dosso la tensione facendo sport e chi si fa menare immobilizzato a una gogna.Ci sono i centri alla «Carpe Diem», d’accordo, con tanto di attrezzatura e stanze a tema. Poi c’è il fai da te domestico, il sottobosco degli insospettabili che s’infilano nei sexy shop e fanno la «spesa»: frustini, manette, maschere, legapolsi. Il conto oscilla tra i venti e i cento euro, dipende dal prodotto. E le gogne? Le croci di Sant’Andrea? Roba da professionisti. Gli artigiani del sadomaso - e sono i più - si accontentano di poco: giusto un paio di frustate, piccole soddisfazioni da consumare tra le mura di casa. O comunque tra mura amiche.Qualcuno è sposato, ha famiglia. Ma, spiegano gli «esperti», trovare la persona giusta è complicato. C’è chi si avvicina alle pratiche insieme con la moglie, o la compagna, in virtù di una passione condivisa. E chi si rivolge alle Mistress, le filosofe del sadomaso perché, a confessare certe fantasie erotiche alla consorte, si rischia il divorzio. Infine c’è chi, stufo di prendere botte, vorrebbe passare dalla parte di chi imbraccia la frusta e calpesta la vittima. Vorrebbe pagare per comandare. È quasi impossibile, però. Le Mistress non transigono: «Noi dominiamo. E basta».
Tra i clienti, manager e tanti liberiprofessionisti
ANDREA ROSSI
TORINOÈ la rigida applicazione della legge del contrappasso. Sul lavoro comandi, impartisci ordini, stabilisci le regole del gioco. Da «Mistress Kelly» - e dalle altre maghe del sadomaso - invece subisci. E paghi per subire. Ore di insulti, botte, calci, frustate. Basta farsi raccontare chi sono i clienti più assidui. Avvocati, medici, insegnanti, professionisti, manager. Il popolo del sadomaso è fatto di persone facoltose e istruite. «Perché il Bdsm (Bondage Domination Sado Masochismo, ndr) è una filosofia di vita, un’elaborazione mentale». Questione di fantasia, forse. Ma anche di frustrazioni da lasciarsi alle spalle, e pazienza se il sistema è un po’ brutale. Ci si fa calpestare per dare libero sfogo alle ansie quotidiane. E nessuno si scandalizzi: c’è chi si scarica di dosso la tensione facendo sport e chi si fa menare immobilizzato a una gogna.Ci sono i centri alla «Carpe Diem», d’accordo, con tanto di attrezzatura e stanze a tema. Poi c’è il fai da te domestico, il sottobosco degli insospettabili che s’infilano nei sexy shop e fanno la «spesa»: frustini, manette, maschere, legapolsi. Il conto oscilla tra i venti e i cento euro, dipende dal prodotto. E le gogne? Le croci di Sant’Andrea? Roba da professionisti. Gli artigiani del sadomaso - e sono i più - si accontentano di poco: giusto un paio di frustate, piccole soddisfazioni da consumare tra le mura di casa. O comunque tra mura amiche.Qualcuno è sposato, ha famiglia. Ma, spiegano gli «esperti», trovare la persona giusta è complicato. C’è chi si avvicina alle pratiche insieme con la moglie, o la compagna, in virtù di una passione condivisa. E chi si rivolge alle Mistress, le filosofe del sadomaso perché, a confessare certe fantasie erotiche alla consorte, si rischia il divorzio. Infine c’è chi, stufo di prendere botte, vorrebbe passare dalla parte di chi imbraccia la frusta e calpesta la vittima. Vorrebbe pagare per comandare. È quasi impossibile, però. Le Mistress non transigono: «Noi dominiamo. E basta».
LA STAMPA 15 FEBBRAIO 2008
1 commento:
ma l'avete vista?!! fosse figa almeno!! ma x favore!!
Posta un commento