domenica 27 settembre 2009

Il fratello di Gianpi si sposa ma Tarantini non c'è


Verdoscia, tabulati al setaccio

Doveva esserci Gianpaolo a fare da testimone. Al suo posto c´era invece l´avvocato e amico, Nicola Quaranta. Ieri mattina al Comune di Bari si è celebrato il matrimonio di Claudio Tarantini, il fratello dell´imprenditore barese costretto nella sua casa romana agli arresti domiciliari. Le nozze sono state una piccola parentesi felice negli ultimi mesi della famiglia Tarantini, mesi nei quali da sconosciuti sono diventati tra i più noti in Italia. L´indagine su Gianpaolo e anche sul fratello Claudio (indagato nel filone sulla sanità) però continua e anche in questi giorni gli uomini della guardia di Finanza stanno lavorando per tirare le somme. L´inchiesta sembra essere arrivata a uno snodo importante e già la prossima settimana potrebbe essere quella giusta per definire una serie di situazioni: l´inchiesta sulle escort è di fatto conclusa, con l´audizione di tutte le ragazze indicate da Gianpaolo nel suo interrogatorio. Agli atti ci sono le dichiarazioni dell´imprenditore che ha raccontato di aver accompagnate 31 ragazze a palazzo Grazioli e Villa Certosa dal presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, e di averle retribuite per questo. Ma ci sono anche gli interrogatori delle donne che smentiscono quasi interamente il racconto fatto da Tarantini. La Finanza ha fatto una sintesi, incrociato deposizioni e intercettazioni telefoniche, ed è ormai pronta a depositare sulla scrivania del sostituto procuratore Giuseppe Scelsi l´informativa finale su questo filone, che ha come unico indagato Gianpaolo Tarantini.

Resta aperta invece la parte dell´inchiesta per la quale Tarantini è oggi ai domiciliari: la droga. Sono in corso accertamenti su un particolare raccontato nel suo interrogatorio da Massimiliano Verdoscia. L´amico e collaboratore di Tarantini, anche lui agli arresto in casa, ha raccontato senza fare nomi come avveniva l´approvvigionamento di cocaina da parte del gruppo. «Nel circuito - ha raccontato Verdoscia - questa gente sa chi ne fa uso e spesso ti vengono segnalati dei numeri di telefono, dove tu chiami, ti viene data un´indicazione di posto e lì poi, in quella sede, viene effettuato lo scambio di una dose come controvalore di denaro. Però sono soggetti che non conosco, spesso con nomi di fantasia, che arrivano con il motorino. La cosa è molto veloce, rapida, ti danno l´indicazione di posto e lì avviene, diciamo, il passaggio». Per provare a individuare i pusher, i finanzieri stanno ora spulciando i tabulati telefonici in modo tale da ricostruire l´identità delle persone che inviavano i messaggi. Resta poi il terzo filone, forse quello più delicato, dell´indagine Tarantini: la sanità. I magistrati stanno cercando ancora riscontri sugli affari dell´imprenditore barese incrociando - così come ha voluto il procuratore Antonio Laudati - le informazioni raccolte nelle dieci indagini della procura di Bari sul sistema sanità nelle quali il nome di Tarantini ritorna spesso. È qui che potrebbe esserci la chiave della nuova scossa, più volte annunciata sui giornali in questi giorni: l´indagine più delicata tra quelle sulle scrivanie della procura di Bari, quella condotta dal sostituto procuratore Desirèe Digeronimo, è ormai agli sgoccioli.
(la repubblica 27 settembre 2009)

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