Procura, nel mirino il patrimoni di Gianpi
BARI - Le spese della sanità (e quelle, di Gianpaolo Tarantini insieme alle sue «relazioni» e rapporti finanziarie) all’esame della guardia di finanza. Dopo il coordinamento tra i pubblici ministeri che stanno indagando sul sistema sanitario pugliese la Procura orchestra un lavoro di «équipe» tra i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto Operativo provinciale ed i finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria. «Per essere efficaci ogni forza di polizia deve avere la sua specializzazione. Cercheremo di mettere in campo tutte le risorse disponibili» ha spiegato ieri mattina il procuratore Antonio Laudati. Appalti e spese al centro delle inchieste verranno riesaminati con l’occhio esperto e collaudato degli specialisti della Gdf. Insomma la nuova strategia «di squadra» varata dalla Procura prevede una sinergia «tecnica» per non lasciare nulla di intentato.
Se l’inchiesta sul cosiddetto sistema Tarantini, protesi sanitarie-cocaina-escort e quella sugli accreditamenti e convenzionamenti di cliniche private con il sistema sanitario regionale, coordinate rispettivamente dai pubblici ministeri Giuseppe Scelsi della Dda e Lorenzo Nicastro, sono condotte dalla guardia di finanza quella sulla presunta esistenza di una «cupola» politico-imprenditoriale in grado di condizionare e pilotare appalti e incarichi viene svolta dai carabinieri sotto la guida del pm antimafia Desirée Digeronimo. Analisi degli appalti, esame dei bilanci e accertamenti patrimoniali: le fiamme gialle quindi «metteranno il naso» anche nella inchiesta che ha portato alle dimissioni dell’ex assessore Tedesco. Tra i bilanci di gestione e le certificazioni sulle «movimentazioni bancarie» che sono entrate a far parte del fascicolo di indagine, ci sono anche quelli dei partiti del centro sinistra. L’ipotesi alla quale gli investigatori stanno lavorando è che gli imprendiori favoriti dalla presunta «cupola» abbia provato a sdebitarsi con generose bustarelle. Gli accertamenti patrimoniali riguarderanno anche Gianpaolo Tarantini al centro di due inchiese sulla fornitura di protesi sanitarie e di altre che riguardano la detenzione e la cessione di cocaina, «l’arruolamento» di bellissime accompagnatrici per feste e serate mondane nelle residenze private del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Le sue «relazioni» finanziarie i rapporti e gli scambi di affari, eventuali investimenti in Italia oppure in Paesi che potrebbero garantire ai sui soldi e alle sue proprietà una protezione fiscale, uno «scudo normativo» - da quello che si è saputo - sono al centro del lavoro degli investigatori. Non c’è ipotesi che la Procura non cercherà di verificare così come le frequentazioni e le amicizie di Tarantini, quelle potenzialmente in grado di fornirgli un supporto economico. [l.nat.]
gazzetta del mezzogiorno 23 settembre 2009
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