DIRI GE IL CORO, CAMBIA SESSO E PERDE IL POSTO
LECCE - Marco Della Gatta, leccese, sino al 31 agosto scorso era organista e direttore del coro della Cattedrale del capoluogo salentino, ma dall'anno scorso ha deciso di dare spazio a quel che sentiva dentro e ha deciso di cambiare sesso. La storia è raccontata su alcuni giornali, con immagini e dichiarazioni di Marco, che intende da donna chiamarsi Luana Ricci. Marco-Luana racconta di essersi diplomata al Conservatorio di Lecce nel 1984 e poi in musica jazz a quello di Bari e di aver poi lavorato dal `91 per l'attività musicale liturgica della Cattedrale. Una ventina di anni fa si è anche sposata e ha avvuto due figli, oggi di 18 e 15 anni. "Sia loro sia mia moglie - dice Luana - mi amano per quella che sono, non avrei mai pensato che la mia condizione personale potesse crearmi problemi sul lavoro". Dalla Cattedrale Luana racconta di aver avuto il benservito senza spiegazioni, con giri di parole per farle intendere quale fosse il motivo della sua estromissione. Anche ai giornalisti che chiedono conferme nessuna risposta né dal parroco, don Francesco leone, né dalla Curia.
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LECCE – Licenziata perché transessuale: è la storia di Luana Ricci, all'anagrafe Marco Della Gatta, pianista e compositrice, direttrice del coro presso il Duomo di Lecce. Intervistata dai colleghi de “La Repubblica” ha dichiarato: “Mi sono diplomata in pianoforte al Conservatorio di Lecce nel 1984 e poi in musica jazz a quello di Bari. Dal ‘91 ho seguito tutta l'attività musicale liturgica del Duomo senza mai interruzioni. Nessuno si è mai lamentato del mio lavoro, anzi non sono mai mancati i riconoscimenti di stima e affetto. Venti mesi fa ho iniziato un percorso di transizione per cambiare sesso. È un desiderio che ho maturato negli ultimi otto anni, ma fin da piccola ho sempre avuto la netta sensazione di appartenere al mondo femminile. Ho combattuto tanto con me stessa, ho cercato di rinnegarmi, al punto che mi sono sposata e oggi ho una famiglia con due figli, uno di 18 e l'altra di 15 anni che adoro. Sia loro che mia moglie mi hanno accettato e mi amano per quella che sono, non avrei mai pensato che la mia condizione personale potesse crearmi problemi sul lavoro. Ho sempre creduto che la mia professionalità e il mio rigore anche nel vestire, fossero garanzia di serietà. Il resto lo faceva la musica”. La conclusione è di quelle decise: “Sono una transessuale, ma non è una parolaccia”.
notiziario italiano 8 settembre 2009
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