Ragazze minacciate, trovata una traccia
I pm contano di arrivare al mittente in un paio di giorni. Il procuratore Laudati: non lo ha inviato Tarantini
Dal nostro inviato Fiorenza Sarzanini
BARI - C’è qualcuno che non vuole far sapere che cosa accadde la sera del 23 settembre 2008, quando Gianpaolo Tarantini portò a Palazzo Grazioli «una decina di donne, divise in due macchine», come ha confermato una delle ragazze. Tra loro c’era Francesca Garasi, la giovane minacciata martedì scorso prima di essere interrogata dalla Guardia di Finanza. Sul suo cellulare è arrivato l’sms che le intimava «stai attenta». Il messaggio è stato spedito da una cabina pubblica del centro di Roma, attraverso un centro messaggi internet, ma gli inquirenti sono certi di riuscire a individuare il mittente entro un paio di giorni. E così scoprire perché ci sia tanto mistero intorno a quell’evento. Del resto anche l’imprenditore barese ha raccontato bugie, tanto che la sua versione è stata poi smentita dagli altri testimoni.
«Non è Tarantini ad aver inviato il messaggio», ha ribadito ieri il procuratore Antonio Laudati pur confermando che l’intimidazione era stata evidenziata nel provvedimento di fermo proprio per delineare il contesto in cui si muove l’indagine e dunque il pericolo di inquinamento delle prove. Nel verbale del 29 luglio scorso l’indagato aveva affermato: «Ricordo che in occasione di un incontro a casa del Presidente Berlusconi a Roma il 23 settembre invitai Francesca Garasi, che giunse con tre sue amiche: Carolina Marconi, attrice di Canale 5; Geraldin Semeghini, nell’estate 2008 responsabile del privé del Billionaire, che si presentò con una sua amica; Maria Teresa De Nicolò. In quella circostanza mi limitai ad ospitare Gerardin Semeghini e la sua amica, ma l’unica che ebbe un incontro intimo fu la De Nicolò». L’interrogatorio di Terry De Nicolò - una delle poche ad aver risposto alle domande degli investigatori ammettendo anche di aver preso 1.000 euro - delinea un quadro ben diverso: «Gianpaolo mi fece andare in albergo e quando venne a prendermi aveva due macchine con una decina di ragazze. Accanto a me c’era Carolina Marconi, quella del Grande Fratello. Le altre non le conoscevo. Alla serata parteciparono una ventina di donne e cinque uomini». Si sa che oltre al presidente del Consiglio, a Mariano Apicella e allo stesso Tarantini, c’erano il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, il presidente di Medusa Carlo Rossella e il direttore del settimanale Chi Alfonso Signorini.
«Io fui una delle ultime ad andare via - ricorda Terry De Nicolo, che accetta di parlare dopo essersi consultata con il suo avvocato Sabino Strambelli - e con me c’era il premier e qualche altra ragazza. Ricordo quella sera, anche perché ballai con Rossella». Dettagli che Francesca Garasi si è rifiutata di confermare. Lei aveva conosciuto Berlusconi in Sardegna, quando partecipò alla cena a Villa Certosa che nell’agosto del 2008 segnò il debutto di Tarantini agli eventi organizzati dal premier. All’epoca la ragazza frequentava l’avvocato Marco Vignola, attuale difensore di Alessandro Mannarini, pure lui indagato per cessione di stupefacenti. Andarono nella dimora presidenziale alla festa dove ospite d’onore era il cantante Simon Le Bon e ai tavoli sedevano Simona Ventura e altri personaggi della tv. Tornarono qualche giorno dopo al pranzo in onore del magnate russo Abramovich. A settembre, quando si trattò di reclutare ragazze da portare a Palazzo Grazioli, Tarantini decise di coinvolgere tra le altre proprio la Garasi, convinto che il premier avrebbe avuto piacere a incontrarla di nuovo. Lei, come quasi tutte le altre donne che lo scorso inverno partecipavano alle serate, non ha voluto fornire alcun dettaglio agli investigatori. Tanto che uno di loro ieri ha sbottato: «Per sapere la verità dovremmo metterle tutte sotto inchiesta».
Corriere della Sera 23 settembre 2009
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