domenica 2 agosto 2009

D'ADDARIO: "AI MAGISTRATI HO RACCONTATO ANCHE DI RICHIESTE PARTICOLARI"

Il personaggio. D'Addario: "Le altre ragazze mentono"
"A Todi dovevo esserci io. E ti invitano non per giocare a briscola"

Patrizia attacca ancora
"Silvio mi voleva ad Arcore"

DAL NOSTRO INVIATO PAOLO BERIZZI



Patrizia D'Addario

PARIGI - Le due del pomeriggio. Un bicchiere di bevanda energetica ("Non dormo da tre giorni"). Un mazzo di giornali e un foglio di carta con il testo dell'istant-hit autobiografica, titolo "My life". Sul divano dell'albergo che la ospita in questo week end di lavoro parigino, Patrizia D'Addario si riprende dall'ubriacatura mediatica e dal bagno di flash della serata-show al "Globo". "È stata una cosa incredibile, ho capito che non sono sola, che la gente mi vuole bene, soprattutto fuori dall'Italia", dice a Repubblica ravviando i capelli biondi e sistemandosi gli occhialoni da diva. Come se al netto di tutto quanto l'ha circondata all'inizio di questa tournée europea programmata solo in parte - le decine di fotografi che se la sono divorata fino all'alba manco fosse Madonna, lo stuolo di ammiratori in fila per uno scatto ricordo, le continue richieste di contatti che piovono sul cellulare di Mimmo il cugino assistente che prima faceva il ballerino con Raffaella Carrà -, come se tutto questo non avesse prima di tutto un significato commerciale. "Certo che mi piace. Ma se la gente sapesse cosa provo dentro di me... ".

È inevitabile, si torna sempre lì. Anche se farà un calendario, anche se magari si esibirà al Pasha di Ibiza o al Jimmy'z di Montecarlo e infine nella sua Puglia degli scandali. "Ancora non riesco a farmene una ragione. Perché Berlusconi mi ha promesso una cosa - di sua spontanea volontà, senza che gli chiedessi niente - e poi mi ha preso in giro fregandosene e non mantenendo la parola?". Riprende a parlare del presidente del Consiglio, la escort più famosa d'Italia.

"Anche dopo quella notte, ha continuato a invitarmi attraverso Gianpaolo Tarantini. Mi chiesero di andare a villa Certosa, ad Arcore, anche nel centro benessere di Messegué. A Todi dovevo esserci io, assieme alle altre ragazze. Quando ti invitano due o tre giorni in un posto non ci vai per giocare a briscola o per parlare di politica. Comunque gli inviti che sono arrivati dopo, li ho sempre declinati". Perché? "Non mi era piaciuto il comportamento di Berlusconi. Facevo veleno, pensavo fosse un uomo leale, di parola. Aspettavo le due persone che disse mi avrebbe mandato a Bari per sbloccare la pratica legata al mio progetto immobiliare. Vedevo che il tempo passava, e di conseguenza non avevo nessuna voglia di partecipare ad altri incontri".

Già, gli incontri. "Io il mio l'ho raccontato. Le altre ragazze no. Sono l'unica che ha detto la verità. Eppure le ho viste io mentre si intrattenevano con lui. Loro lo sanno perché eravamo lì tutte insieme. L'ho raccontato anche ai magistrati. Con altri dettagli su quella notte di sesso, richieste particolari che mi furono fatte".

Attraverso i giornali segue i nuovi sviluppi dell'inchiesta barese. Ha l'aria di chi vorrebbe ridere sotto i baffi, ma si contiene. "Me l'aspettavo, certo. Se conosco quei politici? I nomi che sono usciti nei giorni scorsi, quelli in qualche modo associati alla sottoscritta, li conosco eccome. Tutti. Loro negano. Anche se mi chiamavano, mi incontravano e mi mandavano gli auguri a Natale".

(la repubblica 2 agosto 2009)

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