lunedì 17 agosto 2009

Paghiamo 500 euro al giorno per scarrozzare il ministro Brambilla




Gli allegri sprechi della deputata rossa del Pdl con la Mercedes a noleggio

MILANO 15/08/2009 - «Sono un capopolo», così Vanity Fair immortalava Michela Vittoria Brambilla alla guida di una Mercedes fiammante. Due anni dopo, quella Mercedes gliela paghiamo noi e a caro prezzo. Cinquecento euro al giorno per portarla da casa al lavoro. Per cinque giorni, 2.500 euro. Tanto costano i 40 chilometri in auto blu (“comonda, spaziosa e con autista”, si raccomanda il Prefetto di Lecco) concessi alla deputata rossa del Pdl, recentemente promossa al rango di ministro italiano del Turismo. Sarà perché ministro “senza portafogli” ma la tratta da casa a Calolziocorte, di fatto, la paga lo Stato e a caro prezzo.

Il retroscena del trattamento riservato alla ex “favorita” del premier emerge solo grazie a una multa e al relativo ricorso presentato dal proprietario di un concessionario d’auto di Milano. La contravvenzione è stata elevata nel capoluogo lombardo alle 23:38 in corso Indipendenza all’incrocio con via Fratelli Bronzetti. Il conducente dell’auto, autista di una lussuosa Mercedes, non si ferma a un semaforo rosso e scatta immancabilmente la rilevazione dell’impianto automatico. Una bella foto, insomma (che pubblichiamo sopra). La multa da 150 euro arriva al concessionario poco dopo e qui si pone il problema: la pago e sto zitto perché l’autista è mio e perché in ballo c’è una commessa importante? O chiamo il ministro e la faccio pagare a lei? Insomma come uscire da sto’ guaio? L’amministratore unico della società non ha dubbi: a volere quel servizio è stata niente meno che la Prefettura di Lecco per accompagnare l’onorevole a Milano nel pieno delle sue prerogative istituzionali.

E allora, ecco il ricorso al Prefetto di Milano. «Il sottoscritto chiede all’Ill.mo Sig Prefetto del Comune di Milano di annullare il verbale n. (…) in quanto la predetta vettura è adibita ad uso dell’On. Michela Vittoria Brambilla». Al ricorso il titolare del concessionario allega anche copia del contratto di servizio, che chiarisce ulteriormente la natura e il valore economico della commessa, e la regolare fattura emessa nel giorno della multa. Il primo documento è interessante perché suona beffardo perfino nei termini usati dal Prefetto di Lecco per chiedere una vettura a nolo: «A seguito della richiesta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si prega di voler mettere a disposizione un’auto con autista, per spostamenti legati all’esercizio dell’attività istituzionale del Sottosegretario di Stato On. Michela Vittoria Brambilla. L’auto, comoda, spaziosa, dovrà essere a sua disposizione con le seguenti modalità». Segue l’indicazione del tragitto Caloziocorte (dove abita la Brambilla) e Milano. In tutto 80 chilometri. Che al contribuente però sono costati una marea di soldi. Anche perché la richiesta del Prefetto si limitava a coprire in modo specifico il tragitto Calolziocorte-Milano, ma l’auto veniva usata sicuramente per percorrere altre distanze. Nel giorno della multa, la fattura riporta chiaramente i chilometri totali percorsi in un giorno: 311. E la benzina? Sorvoliamo che è meglio. L’interessata, raggiunte le sue segretarie particolari, non ha voluto commentare.
Scritto da: Thomas MacKinson - thomas.mackinson@cronacaqui.it

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