giovedì 25 giugno 2009

D'Addario, inchiesta: La quarta donna si nasconde a Bari

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Patrizia D'Addario
BARI. Non è scappata, è ancora in città. Maria Teresa De Nicolò, la misteriosa quarta donna del «sexygate» barese, è lì dove è sempre stata. Al terzo piano di un bel palazzo ai confini del centro, sette o otto isolati dalla sede della giunta regionale. Quasi un luogo simbolo, se si pensa che Terry, 37 anni, fisico minuto e filiforme, è ritenuta dagli investigatori amica in comune tra l’imprenditore Tarantini e Sandro Frisullo, il vicepresidente della Regione guidata da Nichi Vendola. Ma l’esponente salentino del Pd nega di averla mai conosciuta.

È lei la quarta donna dopo Patrizia D’Addario e le sue amiche Barbara Montereale e Lucia Rossini, tutte baresi, e tutte presenti a quella fatidica cena a Palazzo Grazioli nel novembre del 2008. Ieri mattina Terry era a casa, e a differenza delle altre donne di questa storia non era affatto disponibile a parlare con gli estranei. «Non devo chiarire nulla a nessuno, non voglio vedere nessuno», questo il messaggio affidato a una vicina che prova ad annunciarle la visita dei giornalisti. Poi, improvvisamente, si materializza il suo avvocato e la donna si precipita in strada. Ha una felpa verde, i pantaloni della tuta, scarpe da ginnastica, il cappuccio calato sulla testa che non nasconde i lineamenti di questa bella donna: naso piccolo, un viso curato, l’espressione che tradisce le difficoltà del momento. Appare giusto un attimo, il tempo di saltare sulla «Citroen C5» del suo legale, la testa abbassata sotto i sedili: una fuga precipitosa per una donna che non cerca pubblicità ma che al contrario forse ne ha paura.

Secondo fonti investigative, la De Nicolò sarebbe coinvolta nel filone dell’inchiesta che riguarda come ipotesi di reato l’induzione alla prostituzione. Per la Guardia di finanza la donna potrebbe aver avuto un ruolo nel meccanismo messo in piedi da Tarantini: ragazze disponibili offerte ai potenti per facilitare gli affari dell’imprenditore barese. «Ma lei - dice l’avvocato Sabino Str ambelli, che la rappresenta - non è indagata. È stata ascoltata dalla Finanza soltanto come persona informata sui fatti e non ha mai avuto a che fare con la giustizia. Ogni ipotesi a proposito del suo coinvolgimento in questa storia è totalmente falsa. Il mio ruolo, adesso, è tutelare il suo decoro».

Tuttavia il filone d’inchiesta in cui si è imbattuta la De Nicolò potrebbe aprire un nuovo fronte nella vicenda. La donna, che per un certo periodo risulta aver vissuto a Milano, potrebbe infatti non avere a che fare con gli incontri nelle residenze di Berlusconi, ma potrebbe aver collaborato con Tarantini per altre questioni. È ormai noto che diverse telefonate intercettate riguardano anche Sandro Frisullo: i temi trattati nelle conversazioni con Tarantini sono al vaglio degli inevstigatori. A carico di Frisullo non ci sono accuse di alcun genere, solo circostanze (come l’incontro elettorale del 28 marzo 2008 a Bari che sarebbe stato pagato da Tarantini) che di per sé non significano nulla. Interrogato dai giornalisti negli scorsi giorni, Frisullo ha confermato di conoscere Tarantini ma ha negato di avere alcun rapporto con la De Nicolò. Chi ieri ha incontrato l’assessore allo Sviluppo economico, lo ha trovato profondamente preoccupato: «Sono finito mio malgrado in una storia più grande di me - si è sfogato con alcune persone fidate - e mi hanno lasciato solo». [g. c. - m. sc.]


Gazzetta del Mezzogiorno Bari 24 Giugno 2009

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