«Interessi oscuri dietro la denuncia della escort»
GUIDO RUOTOLO
INVIATO A BARI
Anche lui, anche il presidente del Consiglio parlava al telefono con l’imprenditore Giampaolo Tarantini. Quelle sue conversazioni hanno alimentato il filone dell’induzione alla prostituzione dell’inchiesta del pm Pino Scelsi. Quella sulla malasanità pugliese, che vede l’imprenditore indagato per corruzione e anche per induzione alla prostituzione. Silvio Berlusconi aveva conosciuto Tarantini in Sardegna, nella sua villa Certosa, una sera d’agosto del 2008. Lo conferma adesso Alessandro Mannarini, l’ex «consulente» dell’imprenditore che ingaggiava e pagava le «escort» e le «ragazze immagini» per i festini a palazzo Grazioli e a Villa Certosa.
Mannarini, sentito dagli investigatori, è indagato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Adesso racconta: «La data precisa non la ricordo. Deve essere successo un paio di giorni prima di Ferragosto. Gianpaolo ci disse che eravamo stati invitati da Berlusconi. Quando arrivammo alla Villa, c’erano un’altra cinquantina di ospiti: ragazzi e ragazze, coppie, single, fidanzati. Per un fortuito caso mi trovati seduto a tavola quasi di fronte al presidente Berlusconi. Serata piacevolissima. Berlusconi raccontò barzellette, cantò le canzoni accompagnato da Apicella. Non ho mai saputo quale fu l’aggancio di Tarantini, insomma chi ci invitò ad andare a Villa Certosa». Nel suo interrogatorio, l’ex «consulente» di Tarantini ha dovuto chiarire il senso di quelle intercettazioni telefoniche nelle quali si parlava di droga, di cocaina.
E’ il giorno in cui San Nicola non ha fatto il miracolo, che il sindaco di Bari Michele Emiliano, Pd, è stato confermato, il Popolo delle libertà mastica amaro. E sospetta che i disertori dello sconfitto Simeone Di Cagno Abbrescia siano il risultato della «campagna scandalistica contro il Presidente». E, dunque, riemerge con forza il «sospetto» che dietro la denuncia di Patrizia D’Addario vi possano essere «interessi oscuri». Lo lascia intendere anche la soubrette-trans Manila Gorio, che ieri ha ricevuto un grappolo di giornalisti per rilanciare il sospetto: «Patrizia è capace di tutto. Mi auguro che nessuno le abbia messo in testa quelle cose... Che gli abbia suggerito un certo comportamento per avere in cambio qualche favore. Insomma che qualcuno le abbia promesso che l’avrebbero sistemata».
In realtà, Patrizia D’Addario è stata convocata l’8 giugno scorso dal pm Pino Scelsi come persona informata dei fatti. Evidentemente, il suo ruolo era emerso dalle intercettazioni telefoniche. E nel corso dell’interrogatorio, sono stati gli inquirenti a rivolgerle domande sui suoi incontri con il Presidente Berlusconi. Ieri, Patrizia D’Addario è tornata dagli investigatori della Finanza (il pm Scelsi è in ferie). Per consegnare sei audiocassette e altre foto, quelle dell’(ex) amica Barbara Montereale, scattate la notte di Obama for President a palazzo Grazioli. E per chiarire diverse «circostanze». La procura di Bari ha aperto anche un fascicolo sulla fuga di notizie. Dunque, le audiocassette e le foto (pubblicate ieri anche da «La Stampa»). Ulteriori conferme della sua deposizione agli inquirenti. Dopo che la prima volta a Palazzo Grazioli, il 15 ottobre, Patrizia rifiutò di rimanere con Berlusconi, Tarantini la cercò: «Ti ha chiamata il Presidente? Mi ha detto che vuole rivederti la prossima settimana». E la seconda volta, la notte di Obama for President, Patrizia rimase a Palazzo Grazioli.
Altre audiocassette raccontano nuove telefonate tra Tarantini e Patrizia. Che registra anche una conversazione con Barbara, l’(ex) amica. E quella nella quale Patrizia si sfoga: «Ti ricordi come mi corteggiava?». E Barbara: Tutto davanti alle guardie del corpo. Uno schifo. Tu sei un’altra come Noemi che gli può far male...». Ambienti vicini a palazzo di Giustizia sostengono che gli investigatori potrebbero interrogare anche i collaboratori del Presidente del Consiglio. Per confermare ulteriormente il racconto di Patrizia d’Addario. Gli inquirenti ipotizzano che Gianpaolo Tarantini ha organizzato cinque «missioni» a Roma. Due di questi incontri, sono quelli di Patrizia D’Addario e poi di Patrizia con Barbara Montereale e Lucia Rossini. Adesso si stanno verificando anche le altre tre «missioni». E si annunciano nuovi interrogatori di ragazze «escort».
la stampa 23 giugno 2009
Anche lui, anche il presidente del Consiglio parlava al telefono con l’imprenditore Giampaolo Tarantini. Quelle sue conversazioni hanno alimentato il filone dell’induzione alla prostituzione dell’inchiesta del pm Pino Scelsi. Quella sulla malasanità pugliese, che vede l’imprenditore indagato per corruzione e anche per induzione alla prostituzione. Silvio Berlusconi aveva conosciuto Tarantini in Sardegna, nella sua villa Certosa, una sera d’agosto del 2008. Lo conferma adesso Alessandro Mannarini, l’ex «consulente» dell’imprenditore che ingaggiava e pagava le «escort» e le «ragazze immagini» per i festini a palazzo Grazioli e a Villa Certosa.
Mannarini, sentito dagli investigatori, è indagato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Adesso racconta: «La data precisa non la ricordo. Deve essere successo un paio di giorni prima di Ferragosto. Gianpaolo ci disse che eravamo stati invitati da Berlusconi. Quando arrivammo alla Villa, c’erano un’altra cinquantina di ospiti: ragazzi e ragazze, coppie, single, fidanzati. Per un fortuito caso mi trovati seduto a tavola quasi di fronte al presidente Berlusconi. Serata piacevolissima. Berlusconi raccontò barzellette, cantò le canzoni accompagnato da Apicella. Non ho mai saputo quale fu l’aggancio di Tarantini, insomma chi ci invitò ad andare a Villa Certosa». Nel suo interrogatorio, l’ex «consulente» di Tarantini ha dovuto chiarire il senso di quelle intercettazioni telefoniche nelle quali si parlava di droga, di cocaina.
E’ il giorno in cui San Nicola non ha fatto il miracolo, che il sindaco di Bari Michele Emiliano, Pd, è stato confermato, il Popolo delle libertà mastica amaro. E sospetta che i disertori dello sconfitto Simeone Di Cagno Abbrescia siano il risultato della «campagna scandalistica contro il Presidente». E, dunque, riemerge con forza il «sospetto» che dietro la denuncia di Patrizia D’Addario vi possano essere «interessi oscuri». Lo lascia intendere anche la soubrette-trans Manila Gorio, che ieri ha ricevuto un grappolo di giornalisti per rilanciare il sospetto: «Patrizia è capace di tutto. Mi auguro che nessuno le abbia messo in testa quelle cose... Che gli abbia suggerito un certo comportamento per avere in cambio qualche favore. Insomma che qualcuno le abbia promesso che l’avrebbero sistemata».
In realtà, Patrizia D’Addario è stata convocata l’8 giugno scorso dal pm Pino Scelsi come persona informata dei fatti. Evidentemente, il suo ruolo era emerso dalle intercettazioni telefoniche. E nel corso dell’interrogatorio, sono stati gli inquirenti a rivolgerle domande sui suoi incontri con il Presidente Berlusconi. Ieri, Patrizia D’Addario è tornata dagli investigatori della Finanza (il pm Scelsi è in ferie). Per consegnare sei audiocassette e altre foto, quelle dell’(ex) amica Barbara Montereale, scattate la notte di Obama for President a palazzo Grazioli. E per chiarire diverse «circostanze». La procura di Bari ha aperto anche un fascicolo sulla fuga di notizie. Dunque, le audiocassette e le foto (pubblicate ieri anche da «La Stampa»). Ulteriori conferme della sua deposizione agli inquirenti. Dopo che la prima volta a Palazzo Grazioli, il 15 ottobre, Patrizia rifiutò di rimanere con Berlusconi, Tarantini la cercò: «Ti ha chiamata il Presidente? Mi ha detto che vuole rivederti la prossima settimana». E la seconda volta, la notte di Obama for President, Patrizia rimase a Palazzo Grazioli.
Altre audiocassette raccontano nuove telefonate tra Tarantini e Patrizia. Che registra anche una conversazione con Barbara, l’(ex) amica. E quella nella quale Patrizia si sfoga: «Ti ricordi come mi corteggiava?». E Barbara: Tutto davanti alle guardie del corpo. Uno schifo. Tu sei un’altra come Noemi che gli può far male...». Ambienti vicini a palazzo di Giustizia sostengono che gli investigatori potrebbero interrogare anche i collaboratori del Presidente del Consiglio. Per confermare ulteriormente il racconto di Patrizia d’Addario. Gli inquirenti ipotizzano che Gianpaolo Tarantini ha organizzato cinque «missioni» a Roma. Due di questi incontri, sono quelli di Patrizia D’Addario e poi di Patrizia con Barbara Montereale e Lucia Rossini. Adesso si stanno verificando anche le altre tre «missioni». E si annunciano nuovi interrogatori di ragazze «escort».
la stampa 23 giugno 2009
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