ROMA - "Sei persone hanno scelto chi mandare in Parlamento, amici, avvocati e, scusate, anche qualche zoccola". E' un Beppe Grillo molto arrabbiato quello che interviene in commissione Affari costituzionali del Senato, in audizione sul disegno di legge di iniziativa popolare in materia di riforma della legge elettorale di cui è primo firmatario e per il quale ha promossa la raccolta di adesioni, oltre 350 mila.
Il comico genovese spiega di aver dovuto aspettare "due anni" prima di essere ascoltato in commissione. "Noi- spiega- chiediamo che nessun condannato possa sedere in Parlamento e mi sembra un sogno anche se chiediamo una cosa normale".
Grillo, che legge alcuni appunti perché, dice, "non voglio improvvisare", definisce "uno scandalo che tra Camera e Senato vi siano 20 condannati" in via definitiva. E cita D'Alema, Berlusconi e Andreotti. Ed "è uno schifo- aggiunge- che siano 70 i condannati in primo grado o indagati, con Cuffaro e Dell'Utri senatori per meriti giudiziari".
E' una rabbia che monta quella di Grillo, per il quale "questo Parlamento e questa commissione non hanno niente a che fare con la democrazia. I partiti che occupano la democrazia è tempo che tolgano il disturbo".
Il ddl di Grillo -"Parlamento pulito"-, oltre a prevedere che i condannati non possano essere eletti, chiede non più di 2 legislature per gli eletti e il ripristino delle preferenze.
Il comico poi avverte i parlamentari: "Attenzione perchè la marea sta montando, Berlusconi è già costretto a fare i comizi in piazze chiuse, l'Italia non sta più con lui. Ci sono fuori milioni di persone che vogliono restaurare la democrazia. Anzi, ve lo ordina perché voi siete dei loro dipendenti". Questa, insiste, "è l'ultima occasione che avete per salvare la faccia altrimenti gli italiani cacceranno chi ci rende zimbello nel mondo". Infine, un richiamo storico: "Anche il Gran Consiglio del fascismo seppe cacciare Mussolini. Ascoltate i cittadini finché siete in tempo".
MOMENTI DI TENSIONE - L'audizione di Beppe Grillo registra anche qualche momento di 'frizione' con i senatori presenti per i toni 'schietti' da lui usati. Quando il comico dice "siete anti-storici, siete vecchi, lontani dalla realtà", la vice presidente Maria Fortuna Incostante (Pd), che fa le veci di Carlo Vizzini, che non presiede, lo interrompe e dice: "Se dobbiamo usare questi toni allora usciamo da questa stanza e ci insultiamo reciprocamente fuori". Grillo, allora chiarisce: "Intendevo vecchi nel concetto di politica, non nel fisico. Voi andate da una parte e il mondo da un'altra".
"INTERCETTAZIONI, FARÒ DISOBBEDIENZA CIVILE" - Grillo parla poi del disegno di legge del governo che limita la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche, su cui l'esecutivo ha chiesto la fiducia. "Oggi viene approvata una legge sulle intercettazioni che limita la libertà d'informazione. Sicuramente io sarà il primo condannato perché farò disobbedienza civile", annuncia, precisando che lui pubblicherà tutto sul suo blog, "e poi che mi vengano ad arrestare". Dopo "l'approvazione del Lodo Alfano", attacca Grillo "ora questa legge sulle intercettazioni. Il primo pensiero di Berlusconi è non farsi beccare".
"BERLUSCONI, LO PSICO-PEDO-NANO" - A proposito del premier: "Berlusconi? Lo psico-pedo-nano che si tutela dalla giustizia". E' la nuova definizione, alla luce della vicenda Noemi e delle polemiche sulle minorenni, che Beppe Grillo dà del premier, fino a oggi da lui chiamato "psico-nano". Lasciando Palazzo Madama, il comico afferma: "Lui è pieno di avvocati per difendere lo psico-pedo-nano dalla giustizia, mentre dovrebbe essere il contrario. Io il mio avvocato ce l'ho perché mi serve per tutelarmi, lui invece si tutela dalla giustizia".
10 giugno 2009
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