"E' una pellicola semplice, col gusto popolare di far sorridere"
Tra i personaggi c'è anche il Cavaliere, interpretato dal sosia Maurizio Antonini
E i suoi comportamenti non possono non far pensare agli scandali recenti
di CLAUDIA MORGOGLIONE
Martina Stella alla presentazione del film
ROMA - Quando la fantasia anticipa la realtà. Con la realtà stessa che finisce per assomigliare - molto, anzi troppo - a un film dei Vanzina. Proprio così: perché in Un'estate ai Caraibi, commedia ridanciana e scollacciata in arrivo al cinema, alcune situazioni sembrano ispirate ai fatti che, nelle ultime settimane, hanno riempito le pagine dei giornali. Ad esempio c'è un Silvio Berlusconi, interpretato dal suo sosia Maurizio Antonini, che telefona in prima persona a una signora napoletana sconosciuta - ben più che maggiorenne, in questo caso; un Cavaliere versione Cupido, che dalla sua lussuosa residenza delle vacanze diventa complice della relazione clandestina tra un uomo sposato e la sua bella amante...
E dunque la visione, in anteprima per la stampa, della pellicola scritta e diretta dai fratelli Carlo ed Enrico Vanzina suscita non poca sorpresa e anche commenti ironici tra i cronisti presenti. Con una sensazione di stranimento che aumenta, se pensiamo che a distribuire il film è la berlusconiana Medusa. Certo, va detto che la sceneggiatura è stata scritta un anno fa, quando il "Noemigate" o le foto rubate a Villa Certosa non erano nemmeno lontanamente immaginabili.
Ma la coincidenza è e resta notevole. Come ammettono anche i realizzatori: "E' il mistero del cinema - commenta Enrico Vanzina - che sembra essere sempre un passo avanti alla realtà. Noi quando abbiamo pensato a questa storia non sapevamo nulla di tutto quello che adesso, a ridosso dell'uscita delle sale, abbiamo letto sui giornali. Con la vita privata del presidente del Consiglio così messa in piazza. La nostra al contrario è una storia leggera, rispettosa: anche se poi ognuno ci può trovare il senso che vuole. Lui comunque, il premier, non ne sa nulla: e questo dimostra la libertà con cui abbiamo lavorato".
Ed effettivamente, se non si fosse scatenato il putiferio delle ultime settimane, vedere sullo schermo il Cavaliere interpretato dal suo sosia, con sorrisone ammiccante a tutti denti, sarebbe passato inosservato. E Un'estate ai Caraibi secondo tentativo di cinecocomero estivo sul modello del cinepanettone ivernale, dopo il pionierostico Un'estate al mare dello scorso anno - sarebbe rimasta quella che è: una commedia a base di sole, mare, scenari più o meno esotici, situazioni più o meno grottesche e belle ragazze in costumini assai succinti. In una girandola di cinque storie incrociate.
Eccole. Gigi Proietti, ristoratore romano fallito, vive nella splendida isola di Antigua di piccole truffe, con un bambino del luogo come complice. Un giovane conduttore radiofonico (Paolo Ruffini) viene lasciato dalla fidanzata (Martina Stella) per il suo migliore amico (Paolo Conticini), e organizza un piano per riconquistarla con una bellissima complice (l'americana Jayde Nicole, eletta Playmate dell'anno 2008). Un bancario ipocondriaco (Carlo Buccirosso) viene a sapere che ha due mesi di vita, ma l'amico radiologo gli corre dietro per dirgli che non è vero. L'autista (Enrico Brignano) di un palazzinaro romano maneggione (Maurizio Mattioli) decide di vendicarsi del padrone schiavista. E infine il dentista Biagio Izzo, che per godersi in pace la relazione clandestina con Alena Seredova chiede aiuto al presidente del Consiglio. Pronto a mentire, pur di aiutarlo.
Insomma, un mix di ingredienti vanziniani classici. Per un film che, come spiega Enrico, è e vuole essere "semplice semplice, con degli attori che hanno il gusto popolare di far sorridere". E che ruota intorno al tema, classico, dei soldi, da ottenere più o meno a ogni costo: "Non lo abbiamo deciso perché c'è la crisi, ma perché la commedia all'italiana ha sempre fatto ridere criticando la società, altrimenti non farebbe nemmeno ridere".
E alla presentazione del film, questa mattina, ci sono anche le belle attrici di turno, Alena Seredova e Martina Stella. E proprio Martina, che vedremo anche nel kolossal hollywoodiano Nine di Rob Marshall, spiega il perché della sua partecipazione a Un'estate ai Caraibi: "Non mi ero mai misurata con un tipo di film popolare ed esplicitamente comico: avevo voglia di provarci". Intanto, questa sera, lei - insieme al resto cast, ai realizzatori e ai produttori - sfila sul tappeto rosso dell'anteprima vip del film, al cinema Embassy di Roma: il ricavato verrà utilizzato per ricostruire l'orfanotrofio di Onna, devastato dal terremoto.
E dunque la visione, in anteprima per la stampa, della pellicola scritta e diretta dai fratelli Carlo ed Enrico Vanzina suscita non poca sorpresa e anche commenti ironici tra i cronisti presenti. Con una sensazione di stranimento che aumenta, se pensiamo che a distribuire il film è la berlusconiana Medusa. Certo, va detto che la sceneggiatura è stata scritta un anno fa, quando il "Noemigate" o le foto rubate a Villa Certosa non erano nemmeno lontanamente immaginabili.
Ma la coincidenza è e resta notevole. Come ammettono anche i realizzatori: "E' il mistero del cinema - commenta Enrico Vanzina - che sembra essere sempre un passo avanti alla realtà. Noi quando abbiamo pensato a questa storia non sapevamo nulla di tutto quello che adesso, a ridosso dell'uscita delle sale, abbiamo letto sui giornali. Con la vita privata del presidente del Consiglio così messa in piazza. La nostra al contrario è una storia leggera, rispettosa: anche se poi ognuno ci può trovare il senso che vuole. Lui comunque, il premier, non ne sa nulla: e questo dimostra la libertà con cui abbiamo lavorato".
Ed effettivamente, se non si fosse scatenato il putiferio delle ultime settimane, vedere sullo schermo il Cavaliere interpretato dal suo sosia, con sorrisone ammiccante a tutti denti, sarebbe passato inosservato. E Un'estate ai Caraibi secondo tentativo di cinecocomero estivo sul modello del cinepanettone ivernale, dopo il pionierostico Un'estate al mare dello scorso anno - sarebbe rimasta quella che è: una commedia a base di sole, mare, scenari più o meno esotici, situazioni più o meno grottesche e belle ragazze in costumini assai succinti. In una girandola di cinque storie incrociate.
Eccole. Gigi Proietti, ristoratore romano fallito, vive nella splendida isola di Antigua di piccole truffe, con un bambino del luogo come complice. Un giovane conduttore radiofonico (Paolo Ruffini) viene lasciato dalla fidanzata (Martina Stella) per il suo migliore amico (Paolo Conticini), e organizza un piano per riconquistarla con una bellissima complice (l'americana Jayde Nicole, eletta Playmate dell'anno 2008). Un bancario ipocondriaco (Carlo Buccirosso) viene a sapere che ha due mesi di vita, ma l'amico radiologo gli corre dietro per dirgli che non è vero. L'autista (Enrico Brignano) di un palazzinaro romano maneggione (Maurizio Mattioli) decide di vendicarsi del padrone schiavista. E infine il dentista Biagio Izzo, che per godersi in pace la relazione clandestina con Alena Seredova chiede aiuto al presidente del Consiglio. Pronto a mentire, pur di aiutarlo.
Insomma, un mix di ingredienti vanziniani classici. Per un film che, come spiega Enrico, è e vuole essere "semplice semplice, con degli attori che hanno il gusto popolare di far sorridere". E che ruota intorno al tema, classico, dei soldi, da ottenere più o meno a ogni costo: "Non lo abbiamo deciso perché c'è la crisi, ma perché la commedia all'italiana ha sempre fatto ridere criticando la società, altrimenti non farebbe nemmeno ridere".
E alla presentazione del film, questa mattina, ci sono anche le belle attrici di turno, Alena Seredova e Martina Stella. E proprio Martina, che vedremo anche nel kolossal hollywoodiano Nine di Rob Marshall, spiega il perché della sua partecipazione a Un'estate ai Caraibi: "Non mi ero mai misurata con un tipo di film popolare ed esplicitamente comico: avevo voglia di provarci". Intanto, questa sera, lei - insieme al resto cast, ai realizzatori e ai produttori - sfila sul tappeto rosso dell'anteprima vip del film, al cinema Embassy di Roma: il ricavato verrà utilizzato per ricostruire l'orfanotrofio di Onna, devastato dal terremoto.
(la repubblica 9 giugno 2009)
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