Da Ghedini esposto-bis per Villa Certosa
"Sequestrare le altre cinquemila foto"(in fondo trovate l'articolo)
di Paturnio
In questi giorni di censura, e di scarsa libertà di stampa, il fotografo Antonello Zappadu, con i suoi scatti di Villa Certosa censurati in Italia, è il nuovo eroe di internet, nonchè un nuovo simbolo della libertà di informazione. E' giusto che gli italiani conoscano le abitudini di chi li governa? E' questa la domanda che si è posto il direttore di El Pais. "Nessuno giudica, si vuole solo informare la gente, poi se vogliono votarlo lo stesso, non c'è problema." E che non si volesse giudicare Berlusconi lo hanno detto un po' tutti, anche se alcuni giornali inglesi sono stati molto duri. Oggi il Guardian titola, "SILVIO, FAI PENA. ADESSO VATTENE". Ma rigurdo la violazione della privacy per altri scatti che Zappadu ha rubato a Villa Certosa in passato e che poi sono state pubblicate dal settimanale OGGI, il pm ha chiesto l'archivazione e , dunque, difficilmente Zappadu verrà condannato per violazione di domicilio e della privacy, a meno che non si svolgano nuove indagini. Di seguito gli articoli di oggi. Nel frattempo, Zappadu ha annunciato la pubblicazione sulla stampa estera di altri scatti (ne ha 5000). E subito Ghedini si è infuriato ordinandone il sequestro. Ma se verranno pubblicate all'estero, sarà tutto inutile.Bè, che dire:"VIVA ZAPPADU"
(in fondo trovate l'articolo sull'ultima richiesta di sequestro dei 5000 scatti a Villa Certosa)
ANTONELLO ZAPPADU: LA DECISIONE DEL GIP TRA DUE SETTIMANE
La sentenza relativa all'accusa di violazione di domicilio e della privacy, presentata da Silvio Berlusconi nel 2007 contro il fotografo sardo che lo aveva immortalato con alcune giovani e belle stelline del piccolo schermo, è slittata di 15 giorni. Avrà una notevole influenza sull'attualità perché riguarda l'autore delle foto del premier a Villa Certosa, che nei gioni scorsi hanno fatto il giro del mondo e che sono state scattate dallo stesso luogo, di pubblico accesso. Se, come ha chiesto il Pm, ci sarà l'archiviazione, sarà difficile sostenere l'illegittmità degli scatti sequestrati recentemente dalla magistratura.
Il giudice dell'indagine preliminare del tribunale di Tempio Pausania Vincenzo Cristiano, si è riservato di decidere entro un paio di settimane in merito alla vicenda che vede il fotoreporter Antonello Zappadu accusato di violazione di domicilio e della privacy del presidente del Consiglio per una serie di foto scattate nella primavera del 2007 e pubblicate dal settimanale "Oggi". Si tratta delle immagini del premier alla Certosa in compagnia di alcune giovani.
Il difensore del fotoreporter, il neo europarlamentare dell'Idv Giommaria Uggias, si è associato alla richiesta di archiviazione dell'accusa già avanzata dal Pm - che, al termine delle indagini, ha ritenuto che non vi sia stata alcuna intrusione illecita nel parco di Villa Certosa nè violazione dalla privacy - o, in alternativa di disporre nuovi accertamenti probatori volti a dimostrare che Zappadu non ha commesso alcun reato.
Il legale del Premier, l'avvocato Piersilvio Cipolotti, ha invece sollecitato il rinvio a giudizio del fotoreporter olbiese, depositando una serie di sentenze e provvedimenti, anche della Cassazione e del Garante della Privacy, a sostegno della tesi di violazioni di domicilio e della privacy.
Zappadu: scattate 5mila foto
Tra il 2006 e il 2009 a Olbia e Villa Certosa
(ANSA) - ROMA, 12 GIU - Tra Villa Certosa e l'aeroporto di Olbia, dal 2006 al 2009 il fotografo sardo Antonello Zappadu ha scattato 5 mila foto.'Nulla di pruriginoso - dice al quotidiano La Repubblica - piuttosto direi immagini politicamente imbarazzanti'.Poi ci sono le foto degli spostamenti di Berlusconi da e per il continente con voli di Stato e Fininvest.E Zappadu aggiunge:'nuove foto usciranno presto e non in Italia'.Tra le 700 foto sequestrate dalla magistratura ci sono sei voli documentati.
Il legale del premier furioso. "Berlusconi spiato, è intollerabile"
"Nessun mistero sugli uomini ripresi: il giardiniere e un architetto"
Da Ghedini esposto-bis per Villa Certosa
"Sequestrare le altre cinquemila foto"
di PAOLO BERIZZI
Nicolò Ghedini
ROMA - "E' un fatto gravissimo. Chiediamo al Garante e all'autorità giudiziaria che vengano sequestrate tutte le cinquemila fotografie che Zappadu dice di avere scattato. E' un vero e proprio archivio, stando a quanto afferma. Per realizzarlo ha commesso plurimi reati, violando la privacy del presidente del consiglio e dei suoi ospiti". Metà pomeriggio di ieri. Niccolò Ghedini usa toni duri.
Dopo le rivelazioni di Antonello Zappadu a Repubblica sulla corposa raccolta di immagini di Silvio Berlusconi e dei suoi ospiti a villa Certosa, dei suoi spostamenti aerei con voli di Stato e Fininvest, l'avvocato del premier parte al contrattacco.
Entro questa mattina depositerà alla Procura della Repubblica di Roma un nuovo esposto - è il secondo nel giro di due settimane - per chiedere che, dopo i 700 scatti congelati il 30 maggio, venga ora acquisito tutto il materiale su Berlusconi opera del fotoreporter sardo tra il 2006 e il 2009. Mossa che viene spiegata così: "Non è che il presidente abbia qualcosa da temere. Le non rappresentano nulla di rilevante. Ma in uno Stato di diritto è intollerabile che qualunque cittadino, non solo il premier, venga spiato e fotografato all'interno della propria casa".
L'avvocato personale di Berlusconi e deputato del Pdl ce l'ha con con Zappadu e anche con Repubblica, che ha riportato le sue dichiarazioni - è l'opinione di Ghedini - "al fine di condurre una violenta campagna politica" contro il capo del governo. Alle considerazioni giuridiche il deputato-avvocato abbina una lettura "politica": "Non è casuale che l'avvocato (Giommaria Uggias-ndr) che difende Zappadu sia un eurodeputato dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. C'è una doppia veste - avvocato e parlamentare - che non si dovrebbe confondere. Voglio dire: se la vittima è il presidente del Consiglio e l'accusato è difeso da un deputato di un partito d'opposizione... beh... è come se io mi costituissi parte civile in un qualsiasi processo nei confronti chessò di D'Alema, di Fassino o di Prodi".
Il riferimento è alla vicenda che vede Zappadu accusato di violazione di domicilio e della privacy del premier per le foto scattate nella primavera del 2007 e pubblicate dal settimanale Oggi. Il gip del tribunale di Tempio Pausania si è riservato di decidere entro quindici giorni se archiviare l'accusa (come già richiesto dal pm) o aprire un processo a carico del fotografo. Proprio fuori l'aula del tribunale Zappadu ha parlato cinquemila scatti - "non solo i 700 sequestrati" - che hanno per protagonista, diretto o indiretto, Berlusconi. Foto che il reporter avrebbe già messo al sicuro in Colombia dove ha la sua base operativa e dove ha sede l'agenzia alla quale ha affidato la vendita delle immagini a quotidiani e periodici di tutta Europa.
"Le foto usciranno presto ma non in Italia" ha assicurato Zappadu che intanto sostiene di essere stato censurato da Annozero (nella puntata di giovedì sarebbe dovuta andare in onda un'intervista che però, all'ultimo, è uscita dalla scaletta). Berlusconi e il suo entourage quegli scatti se li aspettano. "Sappiamo - dice ancora Ghedini - che saranno pubblicati, in violazione di legge, da giornali esteri e poi ripresi surrettiziamente da quelli italiani". Il deputato del Pdl, a tal proposito, fa capire quali potrebbero essere le prossime mosse del governo per regolamentare la materia: "Se la normativa attuale non basta, bisognerà far di meglio".
Infine entra nel merito delle fotografie catturate a villa Certosa. "Sono innocue, nessun imbarazzo". Nega che la residenza di Punta Lada abbia fatto da scenario a un finto matrimonio tra Berlusconi e una ragazza, situazione che Zappadu sostiene di avere immortalato col suo obiettivo. "Non c'è mai stato nessun finto matrimonio". Ma il fotografo in un'intervista a Radio 24 conferma: "Certo che c'è stato". Ghedini si sofferma anche su alcuni ospiti maschili che appaiono in una sequenza del 18 ottobre 2008: tre uomini che seguono Berlusconi e due ragazze alla sommità di una scala che affaccia su un patio. "Sono Giuseppe Carteri (il capo dei giardinieri di villa Certosa), un altro giardiniere e Gianni Gamondi (l'architetto che ha reso la villa un museo delle meraviglie e continua a abbellirla con nuove idee)".
Dopo le rivelazioni di Antonello Zappadu a Repubblica sulla corposa raccolta di immagini di Silvio Berlusconi e dei suoi ospiti a villa Certosa, dei suoi spostamenti aerei con voli di Stato e Fininvest, l'avvocato del premier parte al contrattacco.
Entro questa mattina depositerà alla Procura della Repubblica di Roma un nuovo esposto - è il secondo nel giro di due settimane - per chiedere che, dopo i 700 scatti congelati il 30 maggio, venga ora acquisito tutto il materiale su Berlusconi opera del fotoreporter sardo tra il 2006 e il 2009. Mossa che viene spiegata così: "Non è che il presidente abbia qualcosa da temere. Le non rappresentano nulla di rilevante. Ma in uno Stato di diritto è intollerabile che qualunque cittadino, non solo il premier, venga spiato e fotografato all'interno della propria casa".
L'avvocato personale di Berlusconi e deputato del Pdl ce l'ha con con Zappadu e anche con Repubblica, che ha riportato le sue dichiarazioni - è l'opinione di Ghedini - "al fine di condurre una violenta campagna politica" contro il capo del governo. Alle considerazioni giuridiche il deputato-avvocato abbina una lettura "politica": "Non è casuale che l'avvocato (Giommaria Uggias-ndr) che difende Zappadu sia un eurodeputato dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. C'è una doppia veste - avvocato e parlamentare - che non si dovrebbe confondere. Voglio dire: se la vittima è il presidente del Consiglio e l'accusato è difeso da un deputato di un partito d'opposizione... beh... è come se io mi costituissi parte civile in un qualsiasi processo nei confronti chessò di D'Alema, di Fassino o di Prodi".
Il riferimento è alla vicenda che vede Zappadu accusato di violazione di domicilio e della privacy del premier per le foto scattate nella primavera del 2007 e pubblicate dal settimanale Oggi. Il gip del tribunale di Tempio Pausania si è riservato di decidere entro quindici giorni se archiviare l'accusa (come già richiesto dal pm) o aprire un processo a carico del fotografo. Proprio fuori l'aula del tribunale Zappadu ha parlato cinquemila scatti - "non solo i 700 sequestrati" - che hanno per protagonista, diretto o indiretto, Berlusconi. Foto che il reporter avrebbe già messo al sicuro in Colombia dove ha la sua base operativa e dove ha sede l'agenzia alla quale ha affidato la vendita delle immagini a quotidiani e periodici di tutta Europa.
"Le foto usciranno presto ma non in Italia" ha assicurato Zappadu che intanto sostiene di essere stato censurato da Annozero (nella puntata di giovedì sarebbe dovuta andare in onda un'intervista che però, all'ultimo, è uscita dalla scaletta). Berlusconi e il suo entourage quegli scatti se li aspettano. "Sappiamo - dice ancora Ghedini - che saranno pubblicati, in violazione di legge, da giornali esteri e poi ripresi surrettiziamente da quelli italiani". Il deputato del Pdl, a tal proposito, fa capire quali potrebbero essere le prossime mosse del governo per regolamentare la materia: "Se la normativa attuale non basta, bisognerà far di meglio".
Infine entra nel merito delle fotografie catturate a villa Certosa. "Sono innocue, nessun imbarazzo". Nega che la residenza di Punta Lada abbia fatto da scenario a un finto matrimonio tra Berlusconi e una ragazza, situazione che Zappadu sostiene di avere immortalato col suo obiettivo. "Non c'è mai stato nessun finto matrimonio". Ma il fotografo in un'intervista a Radio 24 conferma: "Certo che c'è stato". Ghedini si sofferma anche su alcuni ospiti maschili che appaiono in una sequenza del 18 ottobre 2008: tre uomini che seguono Berlusconi e due ragazze alla sommità di una scala che affaccia su un patio. "Sono Giuseppe Carteri (il capo dei giardinieri di villa Certosa), un altro giardiniere e Gianni Gamondi (l'architetto che ha reso la villa un museo delle meraviglie e continua a abbellirla con nuove idee)".
(La Repubblica 13 giugno 2009)
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