"Non c'e' dubbio - ha aggiunto Ghedini - che ciascuno di noi sbaglia nove volte su dieci. Quando in una giornata convulsa rilasci trenta dichiarazioni, puoi usare termini che al grande pubblico possono risultare infelici. Io ho fatto un'esemplificazione tecnico-giuridica rispondendo a una domanda tecnico-giuridico. Per me il lessico giuridico e' quello familiare, per cui non ci ho pensato. Ma e' evidente che tra il lessico giuridico e la politica c'e' differenza e in futuro cerchero' di stare piu' attento. Ma vorrei fosse ricordato il principio della buona fede: chi fa l'avvocato non usa termini strettamente usuali nella vita comune".
Ghedini ha poi parlato dell'inchiesta, ribadendo che non c'e' alcun rischio penale per Berlusconi: "Sui giornali stanno uscendo notizie non controllate. Qui ci sono dichiarazioni che a me risultano del tutto inveritiere e quindi ci riserviamo ogni valutazione dopo aver sentito le autorita' giudiziarie", ha detto.
Infine la polemica politica: "Potrebbero esserci contraccolpi? Si', ma per il Pd", ha spiegato, "D'Alema dovra' davvero spiegare come mai aveva notizie che si sono rivelate incredibilmente fondate un paio di giorni dopo. I contraccolpi saranno per loro. Gli italiani hanno un'idea precisa di Silvio Berlusconi, uno che fa politica e politica per davvero".
giovedì 18 giugno 2009
BERLUSCONI: GHEDINI, CHIEDO SCUSA PER 'UTILIZZATORE FINALE'
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