domenica 14 giugno 2009

D'Alema: "Berlusconi in declino, opposizione sia pronta a scosse", Però non risponde sul DL intercettazioni



di Paturnio

In questo articolo manca la parte dell'intervista in cui Lucia Annunziata chiede a D'Alema se con la sua fondazione sosterrebbe una battaglia contro il DL iNTERCETTAZIONI, D'Alema però risponde che la sua è una fondazione culturale. Prima la Annunziata gli aveva chiesto se avrebbe firmato l'appello di Repubblica contro il DDL Intercettazioni ma D'Alema ha risposto ad una domanda precedente saltando quella sull'appello.
Cosa Pensare? Al pizzino di La Torre?

L'ex premier ha parlato alla trasmissione In Mezz'ora su Raitre
E aggiunge: "Il comportamento del premier denuncia fragilità"

"Il premier parla di complotto perché è un leader dimezzato"
"Confermo che sosterrò Bersani candidato alla segreteria del Pd"



ROMA - Massimo D'Alema chiama a raccolta l'opposizione. Lo fa dagli schermi della trasmissione In 1/2ora, condotta da Lucia Annunziata su Rai Tre. "L'opposizione sia pronta in caso di scosse" dice l'ex presidente del Consiglio. Poi un duro attacco nei confronti di Silvio Berlusconi, per le parole usate ieri su un presunto "piano eversivo" contro di lui.

Le "scosse". "Nella vicenda italiana potranno avvenire delle scosse", risponde D'Alema ad Annunziata che gli domanda del 'complotto' paventato dal premier. "Anche perché - osserva - Berlusconi non è uomo che accetti il declino politico e umano, animato com'è da un mito dell'eterna giovinezza, miti sempre pericolosi...". Ma che vuol dire prefigurare "scosse", chiede l'intervistatrice? "Scosse significa momenti di conflitto, difficoltà anche imprevedibili. Del resto, le scosse sono così, imprevedibili". "Questo - continua - richiede che l'opposizione sia in grado di assumersi le proprie responsabilità e anche che sia nella pienezza delle sue funzioni".

"Nessun complotto". "Non c'è alcun complotto. C'è la condizione di un presidente del Consiglio che unisce, a una notevole arroganza e violenza verbale, una grande debolezza sostanziale, cioè incapacità di governare il paese, e anche di immagine, specialmente sulla scena internazionale". In una situazione "così debole", aggiunge D'Alema, "è chiaro che la tentazione di dare la colpa a qualche oscuro complotto diventa la scorciatoia, anziché fare i conti con le ragioni di questa debolezza, che sono nella fragilità e nei comportamenti del presidente del Consiglio".

"Governano i pretoriani di Bossi". "Nel centrodestra c'è un malessere evidente" e a comandare è "la guardia pretoriana, che è Bossi", ha detto l'ex presidente del Consiglio. Sottolineando che d'altra parte si tratta di una condizione tipica da fine impero, "quando le guardie pretoriane hanno sempre più potere dei senatori".

"Berlusconi minaccia". "Credo che l'appello di Berlusconi, fatto dal proprietario di uno dei più grandi concessionari di pubblicità in Italia non sia un appello ma una minaccia", dice l'ex presidente del Consiglio in merito alle parole di ieri del premier di fronte agli industriali sulla stampa (AUDIO). "Se fosse stato solo il presidente del Consiglio sarebbe stato solo sgradevole, ma essendo il padrone di Publitalia è una minaccia".

La candidatura di Bersani. "Confermo che sosterrò Bersani come candidato alla segreteria del Pd. Io ho sempre fatto quello che ho detto, è sufficiente che lo dica una volta sola, non è necessario che lo confermi sempre", dice D'Alema. "Una candidatura come la mia avrebbe senso in una sorta di emergenza nazionale. Non credo, però, che siamo alla necessità di richiamare la vecchia guardia per salvare il salvabile".

Politica estera. "Ritengo sia positivo che finalmente dopo tanto tempo anche il presidente del Consiglio italiano possa incontrare il nuovo presidente americano. Certo, colpisce non poco che Obama sia venuto in Europa due volte, saltando l'Italia, quando l'Italia è presidente di turno del G8 e una tappa a Roma sarebbe stata obbligata", osserva D'Alema parlando dell'incontro a Washington tra Berlusconi e il presidente americano Barack Obama. Quanto al G8 in programma all'Aquila, "spero che l'Italia se la cavi bene - dice D'Alema - è doveroso tifare per il nostro paese, anche se non abbiamo uno splendido allenatore in panchina".

(la repubblica 14 giugno 2009)

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