L'ex annunciatrice della Rai: «È stato gentile, senza mai andare oltre»
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«Provo compassione per Noemi. Ma non in senso negativo, perché non è pena. Nel senso che in lei rivedo un po’ di me e di ciò che mi è successo in passato». Per la prima volta, Virginia Sanjust, 32 anni, ex annunciatrice della Rai, rivela al settimanale Oggi, da martedì in edicola, il rapporto di «profonda affinità elettiva» che l’ha legata all’allora e attuale presidente del Consiglio nel 2003. Era stata proprio lei ad annunciare un discorso del premier a reti unificate. Lui era rimasto colpito al punto da mandarle un mazzo di fiori con un bigliettino: «Un debutto a reti unificate: evviva e complimenti!». Lei aveva telefonato per ringraziare e da lì la loro «affinità elettiva» era proseguita. Virginia Saintjust sulla copertina del settimanale «Oggi»
Lui l’aveva anche invitata a colazione a Palazzo Chigi. «È vero», ammette. Come ammette incontri, telefonate, regali: «Diamanti? Sì, è vero, ma non mi è rimasto niente. Ho donato qualsiasi cosa ad alcuni miei fratelli più poveri di me… Mi ha anche insegnato molto, ma il nostro è rimasto, tutto sommato, un rapporto superficiale. Niente di significativo, diciamo così». Di Berlusconi dice: «Lui ora è in grande difficoltà. È circondato da persone che dimostrano una falsa riverenza verso il potere. Attorno a lui c’è un ambiente troppo ruffiano. Lui, invece, ha un grande cuore, un equilibrio fuori dal comune e sa essere molto paterno come era stato con me. Quando mi telefonava mi raccontava tutto quello che stava facendo, mi chiedeva se avevo bisogno di qualcosa, era molto gentile. Ma senza mai andare oltre. “Potrei essere tuo nonno” mi diceva. Io sono sicura di averlo aiutato, anche se l’impatto con il suo mondo poi mi ha fatto male. Lui è vittima della sua troppa intelligenza, vorrebbe farcela e lotta con tutto se stesso per riuscirci. Ma ha sempre ricevuto troppi attacchi, anche dalla medicina che lo convince della necessità di curare all’estremo la sua immagine. È circondato da persone peggiori di lui, questo è il problema. E non ha il tempo nemmeno di rendersene conto».
Aggiunge: «Io invito il presidente a ritrovare se stesso e la fede. Perché proprio una delle prime cose che mi disse era questa. “Sai Virginia”, mi confidò da subito, “io ho un po’ perso la fede”. Per forza, sei attorniato da un mare di vampiri che vogliono sempre qualcosa in cambio o vogliono solo i tuoi soldi! Ci credo che te ne allontani. Forse dovrebbe ammettere di aver sbagliato, di essersi fatto travolgere dal potere dei soldi. Ma alla sua età, dopo una vita, è molto più difficile».
E conclude: «Io mi sento vecchia, anzitempo. Adesso non penso che alla mia anima. Ho già dato per ciò che riguarda il carnale. Ho vissuto il sesso e per me è ormai è passato, è solo un ricordo. Il mio corpo adesso è un oracolo, un altare sacro. È molto più importante l’amore platonico, come quello che avevo per Berlusconi. Posso fare una provocazione? Berlusconi è l’uomo più impotente del mondo… Perché il potere che ha il presidente è un falso potere se non accompagnato dalla fede. Quello spirituale, divino, è il potere vero».
Virginia Saintjust è nota alle cronache perché nel gennaio 2008 il suo ex marito Federico Armati accusò il premier di abuso d’ufficio e mobbing per essersi adoperato su richiesta dell’ex moglie a peggiorargli la vita lavorativa di agente del Sisde. Il Tribunale dei ministri, nell’archiviare la posizione di Berlusconi, scrisse tuttavia che la Saintjust all’epoca dei fatti «aveva indubbiamente stretto una relazione personale con il presidente del Consiglio dei Ministri». Virginia Saintjust si è allontanata dal mondo dello spettacolo e della tv, in cui era entrata, dice, «per mantenere mio figlio». «Di quel mondo non voglio più saperne. Un mondo fatto troppo spesso solo di immagine e di superficialità. Io l’ho sempre saputo, solo che pensavo di poter sopravvivere. Hanno costruito un mondo di cattiverie sopra il nulla. E mi è costato la salute, perché ancora non mi sono ripresa del tutto dal crollo psicologico avuto. Mi è costato soprattutto l’allontanamento da mio figlio, che è stato affidato a mio marito, Federico Armati. Per fortuna adesso i rapporti sono buoni, ma sono stata davvero male e mi hanno anche presa per pazza, rinchiudendomi in ospedali psichiatrici, costringendomi a prendere farmaci. È stata una vera a propria violenza. Non so cosa mi abbia aiutato a sopravvivere, forse solo la preghiera».
Corriere della Sera 01 giugno 2009
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