giovedì 29 ottobre 2009

MARRAZZO: In un pc sequestrato tracce dell’altro video

+ I trans insistono: altri sotto ricatto G. RUOTOLO

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Natalie, il trans che frequentava Marrazzo

Nuovi accertamenti sui carabinieri. Voci incontrollate sui politici ricattati
GUIDO RUOTOLO
ROMA
Il frullatore gira all’impazzata e gli schizzi di fango - i boatos, i tam tam, le indiscrezioni - su parlamentari, ministri, ex ministri, calciatori e chi più ne ha più ne metta che sarebbero coinvolti in storie di trans e (forse di) ricatti rischia di trasformare l’inchiesta sul grande ricatto contro Piero Marrazzo, che per la Procura è parte offesa, in una versione moderna dei dossieraggi della Prima Repubblica.

Le indagini del Ros dei carabinieri vanno avanti e per il momento si concentrano sull’affaire che ha coinvolto l’ex governatore del Lazio. E dunque soprattutto sulla banda degli infedeli. Sui carabinieri che fecero la (finta) irruzione in via Gradoli. Ci sarebbe una traccia di un altro video in un computer sequestrato nell’ambito dell’inchiesta sulle divise del disonore finite in carcere.

Un video diverso da quel «promo» di due minuti che in parecchi hanno visionato, che alcuni probabilmente hanno ancora in loro possesso e che sicuramente è stato sequestrato nei locali dell’agenzia «Photo Masi» di Milano e nella redazione del settimanale «Chi». Si tratterebbe di un file «resettato» che i tecnici informatici del Ros potrebbero recuperare, naturalmente con tutte le garanzie processuali per gli indagati.

Se davvero esiste potrebbe essere quello di cui si favoleggia in questi giorni? Insomma il video di cui parlano diversi trans nel quale Piero Marrazzo sarebbe stato ripreso insieme a due di loro: Brenda e Michelle, alias «Natalì», che non è Natalie? Ma Brenda non è stata ancora rintracciata dal Ros dei carabinieri. Nel carniere del fascicolo dell’inchiesta della Procura di Roma sicuramente è entrato il verbale di un trans, Sylvie, che ha denunciato che due militari della banda dei carabinieri infedeli fecero una irruzione nella sua abitazione rapinandolo di circa 6.000 euro.

Una storia vecchia di due anni. Altri trans hanno raccontato (ma sembra non ancora verbalizzato) di essere stati a loro volta rapinati dalla banda dei carabinieri del Trionfale. Ci sono ancora tanti punti da chiarire nella vicenda Marrazzo. Ma nel frattempo i primi atti dell’inchiesta sono stati depositati dalla Procura, per l’udienza del Tribunale del Riesame che potrebbe tenersi sabato o lunedì.

Intanto i verbali delle deposizioni di Piero Marrazzo e del trans Natalie. Per quest’ultimo la Procura ha chiesto un permesso di soggiorno provvisorio per motivi di giustizia. E questo perché Natalie dovrà essere risentito: la sua prima dichiarazione è molto generica, imprecisa, per nulla convincente. Natalie ha detto di non ricordare i particolari della droga e dei soldi, precisando che non ha assistito al confronto ravvicinato tra i due carabinieri e Marrazzo.

E poi ci sono i verbali dei quattro indagati, del fotografo Max Scarfone, che indirizzò il suo amico Antonio Tamburrino, uno dei quattro carabinieri finiti in carcere, a bussare alla porta dei titolari dell’agenzia «Photo Masi», per vendere il video.
LA STAMPA 29 OTTOBRE 2009

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