Fonti ufficiose della procura di Bari confermano le notizie di stampa su un'indagine
per induzione alla prostituzione che tira in ballo anche Silvio Berlusconi
Il Pdl all'attacco di D'Alema: "Come sapeva?"
L'ex premier: "Non faccia come con Noemi"
"Speculazioni vergognose, ho espresso un giudizio politico". Franceschini: "Vogliono fare le vittime"
Il legale del Cavaliere e il Guardasigilli a Palazzo Grazioli. "Decideremo nei prossimi giorni"
Massimo D'Alema
ROMA - Il Pdl alza le barricate intorno a Berlusconi. Dopo la conferma da parti di fonti ufficiose della procura di Bari sull'indagine per induzione alla prostituzione in luoghi esclusivi di Roma e della Sardegna (ovvero palazzo Grazioli e villa Certosa) parla di "attacco scandalistico privo di fondamento".
Bondi, La Russa e Verdini, non parlano dell'indagine nel merito, ma preferiscono invece attaccare D'Alema: "Come faceva a 'immaginare' in anteprima assoluta i contenuti (tutti da verificare) di una nuova inchiesta?", dicono riferendosi alle parole pronunciate dall'ex ministro nella trasmissione di Lucia Annunziata. E D'Alema replica mandando un consiglio al premier: "Faccia quello che non ha fatto nel caso Noemi, chiarisca e risponda". Franceschini: "Gridano al complotto per cercare di trasform
Il Pdl. L'ufficio di presidenza del Pdl esprime, all'unanimità, "vicinanza e totale solidarietà al presidente Silvio Berlusconi, anche oggi oggetto di un attacco scandalistico tanto privo di fondamento quanto estraneo ai temi di una corretta valutazione dell'operato di un leader politico e del suo movimento".
Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini chiedono se "sono questi gli argomenti e i metodi di lotta politica su cui conta l'opposizione per provocare 'la scossa' evocata da D'Alema? E, a proposito, come faceva D'Alema a 'immaginare' in anteprima assoluta i contenuti (tutti da verificare) di una nuova inchiesta della Procura di Bari dopo la sua visita nella città?".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il legale di Silvio Berlusconi e deputato del Pdl, Niccolò Ghedini. Dell'inchiesta della procura di Bari "non sappiamo nulla, ma certamente non può essere un'inchiesta nei confronti del presidente del consiglio". "Qualsiasi ricostruzione si possa ipotizzare, ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza e vere non sono, il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l'utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile", sostiene l'avvocatoche aggiunge: "Vicenda inesistente. Non credo che la D'Addario sia mai andata a casa del premier".
Lo stesso Ghedini e il ministro della Giustizia Alfano si sono recati a Palazzo Grazioli circa mezz'ora dopo il rientro del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dal Quirinale, dove aveva partecipato alla colazione di lavoro con il capo dello Stato Giorgio Napolitano sui temi dell'imminente Consiglio europeo. "Strategie nei confronti del Corriere della Sera in questo momento, ovviamente, non ce ne sono, nel senso che cercheremo di approfondire queste notizie che ci appaiono completamente sprovviste di qualsiasi connessione fattuale e logica. Dopodiché decideremo il da farsi nei prossimi giorni", afferma Niccolò Ghedini, alla. Quanto alle dichiarazioni di Patrizia D'Addario, l'avvocato afferma: "A me pare che sia una dichiarazione di una persona che, evidentemente, è delusa dal suo risultato elettorale e forse ha, con questa intervista, un momento di particolare notorietà.
"D'Alema e partito non sono nuovi a contiguità inquietanti con alcuni settori politicizzati della magistratura. Le domande quindi fatte dai coordinatori del Pdl sono più che plausibili e a queste deve rispondere D'Alema", ha detto il presidente dei senatori del PdL, Maurizio Gasparri, che accusa D'Alema di essere "un grande esperto di manovre e di intrighi".
La replica di D'Alema. Parole alle quali replica a stretto giro di posta lo stesso ex presidente del Consiglio che si dice "colpito" dalla notizia del Corriere della Sera: "Si sta facendo una vergognosa speculazione - spiega D'Alema - Quello da me espresso domenica scorsa nel programma In mezz'ora era un giudizio politico, come è stato del tutto evidente a chi ha visto la trasmissione, riferito al governo e al nervosismo del presidente del Consiglio, il quale aveva appena denunciato oscuri e imprecisati complotti contro di lui. Nessun riferimento, dunque, da parte mia, a vicende giudiziarie di cui non so nulla. Per quanto riguarda, poi, le insinuazioni prive di qualsiasi fondamento di verità e di riscontri, mi riservo di agire su ogni piano nei confronti dei calunniatori".
"Consiglierei a Berlusconi - aggiunge poi D'Alema in una intervista televisiva - di fare ciò che si fa in questi casi: c'è una intervista sul Corriere della Sera dove qualcuno gli fa delle accuse, risponda. Faccia quello che non ha fatto nel caso Noemi, chiarisca e risponda".
Anche Dario Franceschini, segretario del Partito Democratico, interviene nella polemica: "Massimo D'Alema ha risposto con determinazione e indignazione alle accuse assurde del Pdl - afferma con una nota - E ha ragione: tutti quelli che lo hanno ascoltato hanno capito perfettamente che quando parlava di scosse si riferiva a fatti politici. Tutto il resto - dice ancora il segretario del Pd - fa parte del solito copione di Berlusconi e della destra, fatto di attacchi a tutto e tutti, la stampa, l'opposizione, la magistratura, gridando al complotto per cercare di trasformarsi in vittima e raccogliere qualche voto in più ai ballottaggi. Già visto cento volte, non funziona più".
Bondi, La Russa e Verdini, non parlano dell'indagine nel merito, ma preferiscono invece attaccare D'Alema: "Come faceva a 'immaginare' in anteprima assoluta i contenuti (tutti da verificare) di una nuova inchiesta?", dicono riferendosi alle parole pronunciate dall'ex ministro nella trasmissione di Lucia Annunziata. E D'Alema replica mandando un consiglio al premier: "Faccia quello che non ha fatto nel caso Noemi, chiarisca e risponda". Franceschini: "Gridano al complotto per cercare di trasform
Il Pdl. L'ufficio di presidenza del Pdl esprime, all'unanimità, "vicinanza e totale solidarietà al presidente Silvio Berlusconi, anche oggi oggetto di un attacco scandalistico tanto privo di fondamento quanto estraneo ai temi di una corretta valutazione dell'operato di un leader politico e del suo movimento".
Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini chiedono se "sono questi gli argomenti e i metodi di lotta politica su cui conta l'opposizione per provocare 'la scossa' evocata da D'Alema? E, a proposito, come faceva D'Alema a 'immaginare' in anteprima assoluta i contenuti (tutti da verificare) di una nuova inchiesta della Procura di Bari dopo la sua visita nella città?".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il legale di Silvio Berlusconi e deputato del Pdl, Niccolò Ghedini. Dell'inchiesta della procura di Bari "non sappiamo nulla, ma certamente non può essere un'inchiesta nei confronti del presidente del consiglio". "Qualsiasi ricostruzione si possa ipotizzare, ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza e vere non sono, il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l'utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile", sostiene l'avvocatoche aggiunge: "Vicenda inesistente. Non credo che la D'Addario sia mai andata a casa del premier".
Lo stesso Ghedini e il ministro della Giustizia Alfano si sono recati a Palazzo Grazioli circa mezz'ora dopo il rientro del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dal Quirinale, dove aveva partecipato alla colazione di lavoro con il capo dello Stato Giorgio Napolitano sui temi dell'imminente Consiglio europeo. "Strategie nei confronti del Corriere della Sera in questo momento, ovviamente, non ce ne sono, nel senso che cercheremo di approfondire queste notizie che ci appaiono completamente sprovviste di qualsiasi connessione fattuale e logica. Dopodiché decideremo il da farsi nei prossimi giorni", afferma Niccolò Ghedini, alla. Quanto alle dichiarazioni di Patrizia D'Addario, l'avvocato afferma: "A me pare che sia una dichiarazione di una persona che, evidentemente, è delusa dal suo risultato elettorale e forse ha, con questa intervista, un momento di particolare notorietà.
"D'Alema e partito non sono nuovi a contiguità inquietanti con alcuni settori politicizzati della magistratura. Le domande quindi fatte dai coordinatori del Pdl sono più che plausibili e a queste deve rispondere D'Alema", ha detto il presidente dei senatori del PdL, Maurizio Gasparri, che accusa D'Alema di essere "un grande esperto di manovre e di intrighi".
La replica di D'Alema. Parole alle quali replica a stretto giro di posta lo stesso ex presidente del Consiglio che si dice "colpito" dalla notizia del Corriere della Sera: "Si sta facendo una vergognosa speculazione - spiega D'Alema - Quello da me espresso domenica scorsa nel programma In mezz'ora era un giudizio politico, come è stato del tutto evidente a chi ha visto la trasmissione, riferito al governo e al nervosismo del presidente del Consiglio, il quale aveva appena denunciato oscuri e imprecisati complotti contro di lui. Nessun riferimento, dunque, da parte mia, a vicende giudiziarie di cui non so nulla. Per quanto riguarda, poi, le insinuazioni prive di qualsiasi fondamento di verità e di riscontri, mi riservo di agire su ogni piano nei confronti dei calunniatori".
"Consiglierei a Berlusconi - aggiunge poi D'Alema in una intervista televisiva - di fare ciò che si fa in questi casi: c'è una intervista sul Corriere della Sera dove qualcuno gli fa delle accuse, risponda. Faccia quello che non ha fatto nel caso Noemi, chiarisca e risponda".
Anche Dario Franceschini, segretario del Partito Democratico, interviene nella polemica: "Massimo D'Alema ha risposto con determinazione e indignazione alle accuse assurde del Pdl - afferma con una nota - E ha ragione: tutti quelli che lo hanno ascoltato hanno capito perfettamente che quando parlava di scosse si riferiva a fatti politici. Tutto il resto - dice ancora il segretario del Pd - fa parte del solito copione di Berlusconi e della destra, fatto di attacchi a tutto e tutti, la stampa, l'opposizione, la magistratura, gridando al complotto per cercare di trasformarsi in vittima e raccogliere qualche voto in più ai ballottaggi. Già visto cento volte, non funziona più".
(La Repubblica 17 giugno 2009)
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