Moreno, direttore di El Pais: " Ciò che le foto trasmettono è quella confusione tra la sfera pubblica e privata, una sorta di miscuglio immorale, che sta degradando lo Stato democratico in Italia"
""Danneggiata l'immagine di Berlusconi a livello internazionale"
di Paturnio
Ieri sera a Matrix e prima ancora nella conferenza stampa su Rai due, Berlusocni teneva a sottolineare quanto la pubblicazione delle foto proibite non avesse alcuna ricaduta sulla sua "immacolata" immagine internazionale. Il direttore di EL PAIS, PERò NON e' DELLO STESSO AVVISO E, SINCERAMENTE, NEMMENO NOI.
Inoltre, il fotoreporter sardo Zappadu, divenuto famosissimo per gli scatti rubati, pare che prima del sequestro delle foto in Italia,avesse già dato l'incarico di commercializzare le foto scattate a villa Certosa a una società colombiana (Ecoprensa). Non oso pensare a come ne uscirà l'immagine internazionale di Berlusconi se, anche qui in Italia, alcuni esponenti di spicco del PDL hanno pensato bene di difenderlo senza esagerare. (Alcuni, anzi, hanno preferito tacere, come Fini)
E come si affannava, ieri sera, Berlusconi a chiedere agli elettori di scrivere Be-rlu-sco-ni tra le preferenze, così, ha specificato:Il mio prestigio internazionale salirà ancora e io potrò fare moltissime cose in più per l'Italia. Ma allora è preoccupato davvero...sentiamo cosa ne pensa il direttore di El Pais.
Da Repubblica il direttore di El Pais, Javier Moreno spiega di aver pubblicato le foto di Villa Certosa perché «il diritto di vederle era stato negato ai lettori italiani e ogni informazione che riteniamo utile e rilevante per il dibattito politico, in Spagna o nel mondo, abbiamo l'obbligo di diffonderla». A Moreno «è sembrato un grave abuso utilizzare la procura per fare in modo che gli italiani non potessero vedere le immagini». Inoltre secondo Moreno, «ciò che le foto trasmettono» è «quella confusione tra la sfera pubblica e privata, una sorta di miscuglio immorale, che sta degradando lo Stato democratico in Italia». «Basta vedere la sua reazione sempre più furiosa - aggiunge - per capire che la vicenda lo può danneggiare», non tanto, però, «a breve scadenza e dal punto di vista elettorale, quanto, osserva, »a livello di immagine internazionale».
Ma allora, qual era l'obiettivo? Moreno: "Era importante pubblicarle per la libertà di informazione - sostiene Mora - e Berlusconi ha sempre avuto un concetto molto elastico della privacy: lui ha sempre usato la sua vita privata come fattore di successo politico, e abbiamo sempre conosciuto la sua vita privata perché lui ce l'ha sempre voluta mostrare".
"Si dirà che deve decidere lui cosa mostrare - prosegue - ma se sei in una villa di 60 ettari con 200 persone non so se si possa proprio parlare di privacy. E poi qui sono in gioco cose più importanti della sua riservatezza: non è un cittadino comune, è il premier ed è anche l'uomo più ricco d'Italia".
Infine, una notazione di carattere politico: "La piattaforma elettorale di Berlusconi è piena di riferimenti su Dio, patria e famiglia - afferma Mora - quindi, in definitiva, un po' di coerenza la si potrebbe anche chiedere".
paturnio 6 giugno 2009
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