sabato 11 luglio 2009

Bari, Feste Berlusconi:spunta un secondo uomo

IL CASO. È l'avvocato d'affari Castellaneta. La replica: "Sconcertato da falsi pettegolezzi". I legami con Intini e Tarantini ricostruiti dagli inquirenti

di GIULIANO FOSCHINI e PAOLO BERIZZI


Bari, spunta un secondo uomo nell'inchiesta delle feste del premier
BARI - C'è un secondo uomo, il cui nome spunta nelle intercettazioni, che parla al telefono di "donne da portare alle feste". E il riferimento, come nel caso di Gianpaolo Tarantini, è al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Lui è un avvocato d'affari brindisino, molto conosciuto a Bari - dove ha uno studio - e negli ambienti politici e imprenditoriali pugliesi. In queste ore gli uomini della Guardia di Finanza stanno facendo delle verifiche su alcune telefonate ritenute "interessanti". Per meglio circoscrivere l'eventuale ruolo dell'uomo (che non risulta indagato). Salvatore "Totò" Castellaneta, 49 anni, originario di Fasano dove abita e dove in passato è stato consigliere comunale democristiano, contattato da Repubblica non conferma. E, anzi, si dichiara "sconcertato" di fronte a "falsi pettegolezzi". Eppure gli investigatori lo ritengono una "seconda traccia" per lo sviluppo delle indagini sul giro di feste e favori che Tarantini - indagato per favoreggiamento della prostituzione e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti - aveva messo in piedi per accreditarsi di fronte al premier Berlusconi.

"Tarantini? Lo conosco, certo. Ma non sono mai stato alle sue feste, né in Sardegna né a Cortina. E non ho mai avuto rapporti professionali con lui", dice Castellaneta. Fonti investigative confermano invece che tra loro, soprattutto nell'ultimo anno, sarebbero intercorsi rapporti di consuetudine: una serie di colloqui nei quali si parla di affari e di "donne" da "contattare". C'è una cosa che certamente lega Tarantini e Castellaneta. L'amicizia con Enrico Intini, l'imprenditore a capo del Gruppo Intini indagato con l'accusa di turbativa d'asta dal pm Giuseppe Scelsi nell'ambito di uno dei filoni della maxi-inchiesta sulla sanità pugliese (la stessa dove si indaga su Gianpi Tarantini). E' Intini - lo ammette lui stesso - che affida alla C. G. Consulting di Tarantini una consulenza di 150.000 euro per ottenere agganci in importanti giri d'affari. E' Intini che, da almeno dieci anni, si affida a Totò Castellaneta per curare parte dei suoi interessi e come tramite per l'ingresso nei sistemi lobbistici.

"Siamo amici da molto tempo", conferma l'avvocato a Repubblica. Vicino al senatore pd Nicola Latorre (anche lui fasanese), Castellaneta è un instancabile tessitore di relazioni. Una capacità che, attraverso il suo studio ultraventennale che assiste "piccole e medie imprese e grandi organizzazioni operanti soprattutto nel Mezzogiorno", gli ha permesso di ampliare il raggio d'azione e il giro di conoscenze. Compresa quella con Gianpi. Sempre dall'inchiesta emerge ora che lo stesso Tarantini risulta indagato per favoreggiamento, e non più per induzione alla prostituzione. Secondo i magistrati, infatti, le ragazze che hanno raccontato di essere state portate da Gianpi a feste e incontri organizzati dal premier, erano da ritenersi prostitute.
(la repubblica 11 luglio 2009)

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