Barack Obama |
Oggi l'incontro con Benedetto XVI
L'AQUILA
«Arrivederci». E' in italiano che il presidente Usa Barack Obama saluta la stampa alla conclusione della conferenza in cui ha illustrato i principali punti del vertice del G8. Obama è in partenza per Roma dove incontrerà papa Benedetto XVI. Il presidente Usa è infatti atteso alle 15.55 in Vaticano, dove sono già giunte la moglie Michelle e le figlie Sasha e Malia. «L’aquila sarà ricostruita. La coraggiosa gente di questa città sarà sempre nel nostro cuore». Ha affermato Obama al termine della conferenza stampa.
Il presidente Usa è inoltre intervenuto sulle tensioni con Teheran. L’Iran ha ancora una porta aperta, ma non per sempre; i leader del G8 rivedranno la loro posizione verso Teheran al vertice del G20 a Pittsbourgh, in settembre. Ha affermato Barack Obama. Obama si è inoltre detto soddisfatto del testo della dichiarazione adottato mercoledì sera, che «deplora» l’atteggiamento iraniano, smentendo che qualcuno avesse voluto adottare delle sanzioni contro Teheran. «L’idea che volessimo adottare delle sanzioni o che questo sia un forum dove si potessero ottenere delle sanzioni non è esatta» ha detto. «Penso che la vera storia, qui, sia il consenso che c’è stato nel G8 su quel testo, e questo include la Russia, che non firma alla leggera testi di quel tipo». I dirigenti del G8, ha detto Obama ricordando le conclusioni politiche del vertice di mercoledì sera, «sono gravemente preoccupati» dopo gli «eventi terribili» avvenuti dopo la contestata rielezione alla presidenza di Mahmoud Ahmadinejad.
Inoltre «siamo profondamente turbati dai rischi di proliferazione che il programma nucleare iraniano pone al mondo» ha insistito l’inquilino della Casa Bianca. «Abbiamo offerto all’Iran una porta per prendere il posto che gli spetta nel mondo, ma con questo diritto vengono delle responsabilità» ha proseguito Obama. «L’Iran deve riunirsi alla comunità internazionale. Se sceglierà di non varcare quella soglia, dovremo fare ulteriori passi» ha aggiunto Obama. «Noi facciamo sì che quella porta ci sia», ma, ha sottolineato, «non aspetteremo all’infinito».
E sulla crisi economica in atto Barack Obama ha affermato che una piena ripresa dell’economia «è ancora lontana». Ed è troppo presto per iniziare ad allentare le misure di stimolo». «Se da una parte i nostri mercati stanno migliorando - ha detto Obama - e se sembra che abbiamo evitato il collasso, sappiamo anche che molte persone stanno ancora nel pieno della crisi». «Quindi - ha aggiunto - abbiamo deciso che la ripresa è lontana e che sarebbe prematuro allentare le misure di stimolo che al contrario vanno sostenute per una ripresa forte e durevole».
la stampa 10 luglio 2009
«Arrivederci». E' in italiano che il presidente Usa Barack Obama saluta la stampa alla conclusione della conferenza in cui ha illustrato i principali punti del vertice del G8. Obama è in partenza per Roma dove incontrerà papa Benedetto XVI. Il presidente Usa è infatti atteso alle 15.55 in Vaticano, dove sono già giunte la moglie Michelle e le figlie Sasha e Malia. «L’aquila sarà ricostruita. La coraggiosa gente di questa città sarà sempre nel nostro cuore». Ha affermato Obama al termine della conferenza stampa.
Il presidente Usa è inoltre intervenuto sulle tensioni con Teheran. L’Iran ha ancora una porta aperta, ma non per sempre; i leader del G8 rivedranno la loro posizione verso Teheran al vertice del G20 a Pittsbourgh, in settembre. Ha affermato Barack Obama. Obama si è inoltre detto soddisfatto del testo della dichiarazione adottato mercoledì sera, che «deplora» l’atteggiamento iraniano, smentendo che qualcuno avesse voluto adottare delle sanzioni contro Teheran. «L’idea che volessimo adottare delle sanzioni o che questo sia un forum dove si potessero ottenere delle sanzioni non è esatta» ha detto. «Penso che la vera storia, qui, sia il consenso che c’è stato nel G8 su quel testo, e questo include la Russia, che non firma alla leggera testi di quel tipo». I dirigenti del G8, ha detto Obama ricordando le conclusioni politiche del vertice di mercoledì sera, «sono gravemente preoccupati» dopo gli «eventi terribili» avvenuti dopo la contestata rielezione alla presidenza di Mahmoud Ahmadinejad.
Inoltre «siamo profondamente turbati dai rischi di proliferazione che il programma nucleare iraniano pone al mondo» ha insistito l’inquilino della Casa Bianca. «Abbiamo offerto all’Iran una porta per prendere il posto che gli spetta nel mondo, ma con questo diritto vengono delle responsabilità» ha proseguito Obama. «L’Iran deve riunirsi alla comunità internazionale. Se sceglierà di non varcare quella soglia, dovremo fare ulteriori passi» ha aggiunto Obama. «Noi facciamo sì che quella porta ci sia», ma, ha sottolineato, «non aspetteremo all’infinito».
E sulla crisi economica in atto Barack Obama ha affermato che una piena ripresa dell’economia «è ancora lontana». Ed è troppo presto per iniziare ad allentare le misure di stimolo». «Se da una parte i nostri mercati stanno migliorando - ha detto Obama - e se sembra che abbiamo evitato il collasso, sappiamo anche che molte persone stanno ancora nel pieno della crisi». «Quindi - ha aggiunto - abbiamo deciso che la ripresa è lontana e che sarebbe prematuro allentare le misure di stimolo che al contrario vanno sostenute per una ripresa forte e durevole».
la stampa 10 luglio 2009
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