Licenziato Zappadu, autore delle foto a Villa Certosa, "scaricato" da E Polis
L'autore dei famosi scatti a Villa Certosa denuncia il una lettera aperta: "E Polis sostiene la giusta causa, mi difenderò nelle aule giudiziarie"
Antonello Zappadu è stato licenziato dal gruppo E Polis per il quale lavorava con l'incarico di fotoeditor fotoreporter. Lo comunica lo stesso autore dei famosi scatti a Villa Certosa in una lettera aperta. "Cari amici e colleghi, la proprietà o, per meglio dire, il nostro padrone - scrive - mi ha licenziato. Le banali scuse addotte, l'infamia della giusta causa, saranno oggetto della mia ennesima lotta all'interno delle aule giudiziarie. Vi saluto coralmente, perché uno ad uno finirei per farmi vincere dall'emozione, mentre voglio che un po' di rabbia mi resti per riversarla su quanti a me adesso, ed a voi domani (anche se spero di sbagliarmi), hanno fatto e stanno facendo tanto male. Per fare questo mestiere (fatemi scimmiottare il mio grande benefattore Silvio Berlusconi) ci vogliono almeno cinque P: passione, perseveranza, professionalità e pudore. Tutte condizioni necessarie per arrancare una notizia, aver cura di costruirla al meglio, renderla presentabile al pubblico ed avere il pudore di non considerla mai la verità assoluta. Ah, dimenticavo la quinta P, quella delle Palle per pubblicarla".
Antonello Zappadu
E continua: "Ci pensate? E Polis, per potermi licenziare, ha inventato la violazione dell'obbligo di esclusiva. Ci credereste? Mi licenziano perché non avrei dato le foto (la mia notizia) a loro (visto che ero in regime di esclusiva). Loro che qualora l'avessi fatto, ovviamente, le avrebbero certamente pubblicate e avrebbero fatto lo scoop forse più importante (scusate la modestia) del giornalismo sardo ed italiano. Se davvero fosse così, mi sarei licenziato da solo. No, no loro, quelli di adesso come quelli di prima, le foto le avrebbero volute solo per censurarle, per bruciarle, per aggiungere qualche altra P, quella di proni e piegati al potere del potente, a quelle di cui parlavo prima e che non li riguardano".
"Hanno detto e scritto di me - prosegue il fotografo - che 'le condotte che vengono ascritte allo Zappadu non appartengono alle regole deontologiche ed etico-valoriali che la stessa ha da tempo sviluppato al suo interno e dalle quali tutti i dipendenti, giornalisti, fotografi e collaboratori della E Polis S.p.A. sono tenuti ad attenersi', che tali fotografie risultano non essere state realizzate nell'ambito ed in ragione del rapporto di impiego che Antonello Zappadu intrattiene con la E Polis S.p.A. ed in totale assenza di qualunque richiesta o indicazione della direzione".
Intanto il Tribunale del riesame di Tempio Pausania ha respinto la richiesta di revoca del sequestro delle fotografie scattate da Zappadu a Villa Certosa. Due giorni fa l'avv. Franco Luigi Satta aveva depositato una memoria difensiva per riproporre le ragioni di Berlusconi, chiedendo ai giudici di confermare il provvedimento di sequestro delle cinquemila fotografie che il fotoreporter olbiese avrebbe scattato con un potente teleobiettivo. "Nel rigettare la richiesta il Tribunale del riesame ha messo in evidenza come sia indifferente per il sequestro che le foto siano in possesso di terzi, il sequestro implica il collegamento tra il reato e le foto - ha spiegato l'avv. Satta - il tema diventa di particolare attualità, se si considera che il Tribunale del riesame rigettando la richiesta afferma che rappresenta reato l'uso futuro, anche da parte di terzi, delle foto".
affari italiani 9 luglio 2009
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