sabato 25 luglio 2009

Tombe fenicie a Villa Certosa, Ghedini cambia versione: 'Solo frammenti...'

Non smettono di far discutere le registrazioni di Patrizia D'Addario: ma stavolta il sesso non c'entra. A mettere sotto pressione il presidente del consiglio sono le 30 tombe fenicie che, stando ai nastri pubblicati nei giorni scorsi, Silvio Berlusconi si vanterebbe di aver trovato nella sua villa in Sardegna.

Le sue dichiarazioni hanno fatto scattare un esposto-denuncia da parte dell'Osservatorio Internazionale Archeomafie al quale ha risposto duramente il legale del premier, Niccolò Ghedini, negando l'esistenza dei ritrovamenti e parlando di storia «miserabile». Lo stesso Cavaliere, in privato, parla di «cose del tutto inventate», sfidando i suoi accusatori a venire a setacciare metro per metro l'intero parco di Villa La Certosa.

La denuncia dell'associazione, ha spiegato il suo presidente Maurizio Montalto, è stata presentata alla procura della Repubblica di Roma, al comando generale dei carabinieri dei beni culturali e, per conoscenza, al ministro dei beni culturali, Sandro Bondi. L'Osservatorio chiede alle autorità di verificare la fondatezza delle circostanze segnalate e, in caso affermativo, di «valutare se ricorrano ipotesi di reato di ricettazione» ed eventualmente «disporre il sequestro». Alla denuncia dell'associazione si unisce la protesta di Pd e Idv: «Diano spiegazioni».

Ghedini ha seccamente negato l'esistenza del ritrovamento, mettendo nuovamente in dubbio la veridicità delle registrazioni. «Mai il presidente Berlusconi potrebbe aver parlato del ritrovamento di 30 tombe fenicie nel suo parco, perché mai nulla di simile si trova o è stato rinvenuto nell'area di Villa Certosa». Tra l'altro, ha aggiunto il legale, l'area della villa è già stata «oggetto di un minuzioso accertamento dell'autorità giudiziaria conclusosi in poco tempo». E in ogni caso «qualsiasi ulteriore controllo in merito potrà essere eseguito in qualsiasi momento».

Eppure Ghedini fece un sopralluogo nelle aree in costruzione di Villa Certosa qualche giorno prima del 20 marzo 2005. Un articolo del quotidiano l'Unione Sarda, infatti, dà conto di una ispezione nella tenuta di Berlusconi, di cui anche i magistrati di tempio Pausania sarebbero stati tenuti all'oscuro. “In un settore di quell'area sottoposta a segreto di Stato da parte del Ministero dell'Interno, che ha classificato la villa come una delle residenze ufficiali del premier – racconta l'Unione Sarda nella sua cronaca – l'avvocato Niccolò Ghedini ha accompagnato alcuni funzionari della Soprintendenza archeologica e una pattuglia di carabinieri specializzati nella tutela del patrimonio culturale e artistico. In un punto ben circoscritto del parco sarebbero stati ritrovati importanti reperti archeologici. Si parla di un sito di notevole importanza, risalente al terzo secolo a. C., con alcuni resti di vasellame e tracce di una piccola necropoli”. Adesso Ghedini rettifica un po' e dice: "Non si tratta di una necropoli nè di una tomba, ma di un rinvenimento fortuito di pochi frammenti come può accadere di trovare in qualsiasi area italiana. Il 4 febbraio del 2005 il sovrintendente di Sassari è venuto a fare un sopralluogo a villa La Certosa, chiamato dalla proprietà, perchè durante le operazioni di pulizia del sottobosco gli operai avevano trovato un piccolo frammento di anfora e dei pezzetti di scheletro umano".

Il legale del premier prosegue: "Ovviamente, mi hanno immediatamente avvertito. Subito, il giorno stesso, abbiamo avvisato i carabinieri che sono venuti insieme alla sovrintendenza che parimenti avevamo chiamato. Quando sono arrivati non hanno trovato nessuna necropoli, nessuna tomba, ma solo frammenti di anfora che hanno acquisito e portato via". Domanda: perechè 24 ore prima ha detto che non c'era nulla?
l'Unità 25 luglio 2009

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