martedì 14 luglio 2009

Beppe Grillo non potrà iscriversi al Pd

14/7/2009 (21:20) - LA POLEMICA





Arriva il «no» ufficiale al blogger Lui: "Ma io il 25 ottobre ci sarò"
TORINO
Nel Pd prosegue la corsa precongressuale e mentre il segretario Dario Franceschini e il secondo candidato Pierluigi Bersani preparano i loro appuntamenti di giovedì e venerdì, tiene banco la vicenda Grillo. Il comico genovese, infatti, non molla: annucia che proverà a prendere la tessera a Nervi, dove risiede, per potersi aggiungere ai primi due e a Ignazio Marino per la corsa alla poltrona di numero uno del Partito democratico. Anche se in serata arriva il no ufficiale della commissione di garanzia che all’unanimità ha deciso la non iscrivibilità di Grillo. Franceschini, che oggi alla Camera ha evitato di parlare del caso specifico, lasciando che a fare testo fosse la battuta pubblicata nell’intervista a "Il Foglio" («Ci mancava solo Grillo»), renderà nota la sua piattaforma programmatica dopodomani nel corso di un appuntamento all’Acquario romano, mentre Bersani e Enrico Letta presenteranno venerdì allo ’Sheraton’ le loro ’Idee per l’Italià. Ed è proprio Bersani a rintuzzare apertamente l’iniziativa di Grillo: «Non si entra da noi per insultarci». Beppe Grillo non si scoraggia affatto. «Domani andrò a Nervi, dove sono residente, e cercherò di prendere la tessera lì dove sono residente», dice l’interessato. Che riceve la risposta di Debora Serracchiani: prendere la tessera di un partito, dice, «significa amarne il simbolo, la bandiera e il progetto. Tu sei pronto a farlo»?

Il comico, comunque, non molla, e dal suo blog annuncia di voler tornare alla carica «Vi do appuntamento al 25 ottobre. Ci sarò. Sotto forma fisica -scrive- o di ologramma. Magari al congresso del Partito democratico io apparirò in tridimensione mentre parla Bersani. O sarò in rete, in videoconferenza», dice ancora Grillo, che agiunge: Il Pd non è un partito politico, è un partito burocratico. Non hanno un programma. Io ho visto quelli che si stanno candidando. Come si fa a votare Franceschini. Chi è Franceschini? Un programma? Non ce l’hanno. L’unico che ha un programma di questi candidati alla segreteria, sono io, che sono un comico. È fantastico«. Grillo se la prende con i dirigenti del Pd: «Hanno paura che questa gente che è lì come Fassino, da venticinque anni, e la moglie, da trent’anni, cosa avrà mai fatto la signora Serafini per trent’anni mantenuta con gli stipendi pubblici, D’Alema, Violante, non li voterebbero neanche i loro parenti. E lo sanno. Sanno che se apriranno i loro loft dove si riuniscono a parlare del nulla sono rovinati. Ecco perchè vogliono chiudersi e vivere dentro una cartellina per potersi archiviare serenamente per altri vent’anni. Questo non ve lo permetteremo più».

L’unica lode è per Debora Serracchiani: »Io voglio parlare ai giovani del Partito democratico, che vogliono cambiare. Per esempio Debora Serracchiani, la mia unica interlocutrice. Si è permessa di condividere alcune nostre idee sul suo blog ed è stata subito tacitata. Ma è l’unica mia interlocutrice perchè è l’unica che è stata eletta, a differenza di questi qui, di queste mummie che dovrebbero andare a provare una esperienza straordinaria: andare fuori e cercare di lavorare e sopravvivere come milioni di italiani«. Il sostegno più convinto a Grillo arriva da Antonio Di Pietro: «Caro Beppe -scrive sul suo blog- è assurdo quello che sta accadendo nel Pd: scaricano te, tacciandoti di essere semplicemente un comico, ma sei l’unico ad aver già esposto un programma, che noi dell’Italia dei Valori condividiamo in pieno ed appoggiamo». Quella del leader di Italia dei valori è una lettera di solidarietà vera e propria, in cui l’ex pm aggiunge: «Il tuo è l’unico programma, in quanto gli altri candidati a segretario di quel partito ancora non ci hanno fatto conoscere il loro».

Di Pietro tira giù l’elenco dei punti: «Il Parlamento pulito, la legge sul conflitto d’interessi, l’acqua pubblica, il no al nucleare e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, il massimo di due legislature per i parlamentari, wi-fi gratuito, l’informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico: tutti punti che l’Italia dei Valori sta portando avanti da tempo e che, per questo, condivide». «Insomma -conclude Di Pietro- un programma serio, concreto e che, forse, proprio per questo porta i Soloni della politica a irriderlo».

Al fianco di Grillo interviene anche Paolo Flores D’Arcais, che su "Micromega" fa le pulci alle regole del Pd: «L’articolo 2, comma 8, dello Statuto Pd è chiarissimo: ’Sono esclusi dalla registrazione nell’Anagrafe degli iscritti e nell’Albo degli elettori le persone che siano iscritte ad altri partiti politici o aderiscano a gruppi di altri partiti politici all’interno di organi istituzionali elettivì. Beppe Grillo non è iscritto ad un altro partito e non è membro di alcun "organo istituzionale elettivo"». Insomma, non dargli la tessera sarebbe «una interpretazione ad personam degna delle berlusconiane leggi ad personam, azione con la quale la nomenklatura del Pd confesserebbe coram populo la sua assimilazione dei ’valorì del regime berlusconiano».
la stampa 14 luglio 2009

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