domenica 19 luglio 2009

L’Aquila, Cialente: “il governo non è attendibile”

Il decreto “anticrisi” approvato ripristina il pagamento delle tasse ai terremotati: 513 milioni di euro in due anni. “Da gennaio – lamenta Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila – gli aquilani dovranno restituire il 100% delle tasse e degli oneri previdenziali in 24 rate.

Ciò vuol dire che fra pochi mesi, oltre a pagare i mutui, gli aquilani dovranno versare tasse e oneri, con una maggiorazione di 23 milioni di euro al mese per gli arretrati. E’ una zona franca al contrario. Pagheremo, quindi, più di tutti gli italiani.”


Dopo questa decisione del governo nei confronti dei terremotati, gli oltre 60 mila sfollati che ancora vivono accampati nelle tende o negli alberghi, si ritroveranno un problema in più da affrontare.

Il primo cittadino dell’Aquila è rabbioso: “E’ assurdo, lo Stato ha deciso che qui, dopo appena cento giorni dal sisma, c’è una situazione di normalità e che possiamo tornare a pagare le tasse. Cosa credono? Che dopo il G8 tutto sia tornato come prima? Noi siamo nella stessa situazione del 6 aprile. Senza case, senza lavoro, senza futuro. Stiamo morendo”.

Il premier Silvio Berlusconi, nel corso della sua ultima visita all’Aquila, aveva promesso una soluzione del problema. “Da un lato promette di tutto, poi all’atto pratico non garantisce nemmeno il minimo. Il governo non è attendibile – continua il sindaco Cialente – per questo ho intenzione di restituire la fascia tricolore al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano”.

“E’ uno schiaffo alla popolazione”, commenta Pierluigi Bersani, tra i primi a criticare le scelte governative. I deputati abruzzesi del PD Giovanni Lolli e Lanfranco Tenaglia si aggiungono alla critica: “L’Aquila senza un sostegno vero rischia di morire”

Anche Pier Ferdinando Casini (Udc) si aggiunge a coro: “Questo grido di dolore non può cadere nel vuoto”.

Le critiche di Cialente vengono definite, invece, “strumentali e ingenerose” da Gianfranco Rodondi, ministro per l’attuazione del programma.

Domani la Commissione congiunta di finanze e bilancio discuterà gli emendamenti presentati in Parlamento per modificare i parametri di restituzione degli oneri fiscali non versati.

Quelli presentati da Pd, Mpa, Udc e Idv chiedono, contrariamente a quanto previsto dal decreto voluto dal ministro Giulio Tremonti, un'ulteriore sospensione di sei mesi dei versamenti fiscali e una restituzione forfettizzata al 40% dopo dieci anni, con un regime simile a quello utilizzato per il terremoto in Umbria e nelle Marche.
M.D.

vita di donna 19 luglio 2009

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