venerdì 5 giugno 2009

Berlusconi, Matrix 5 giugno: "Non ho mai fatto gaffes in politica internazionale" (raccolta)


Berlusconi a Matrix il 5 giugno 2009:"Nessuno può insegnare a me come mi devo comportare" (applauso)

di Paturnio
Ecco una serie di gaffes internazionali dell'uomo a cui nessuno può dire come ci si comporta in pubblico. Questo, però, è il "prima", infatti d'ora in avanti bisognerà dividere la storia di Berlusconi fra il prima e il dopo Noemi, ovvero "Berlusconi A.N." E "Berlusconi D.N."E dopo Noemi, ecco che il resto lo fa El Pais, mostrando le immagini di quella sorta di "casa d'appuntamento" d'alto bordo per vecchi disposti a tutto pur di sparare le ultime cartucce.

Monsieur le Gaffeur


fonte

Provate a digitare sulla stringa di ricerca di Google "gaffe Berlusconi" e troverete 285.000 risultati. Celeberrimo, nell'ottobre del 2002, lo strafalcione berlusconiano «I'll tell you later» con cui calmò un attonito primo ministro danese dopo averlo definito «più bello di Cacciari, lo presenterò a mia moglie Veronica». Oppure quando, nel settembre del 2003, andò a Wall Street lodando l'Italia: «Non ci sono più comunisti ma in compenso ci sono le segretarie più belle del mondo, con cui si può lavorare in letizia».

Due anni dopo però innescò una crisi diplomatica con la Finlandia. Silvio fa il playboy con la presidente Tarja Halonen dichiarando di aver usato con lei tutto il suo charme di macho italiano. E alle proteste di Helsinki rispose sventolando una foto della Halonen: «Ma vi pare che mi metta a far la corte a una così?». Forse no. Perché la sua vera passione è Mara Carfagna.

Il 29 aprile 2006 presentò così la neoeletta ai suoi deputati in Transatlantico: «Cara Mara, sono costretto a ricordarti una regola che vige nel gruppo di Forza Italia, lo jus primae noctis...». Con la stessa Carfagna si ripete con un «se non fossi già sposato me la sposerei», come ammette nel gennaio 2007 alla cerimonia dei Telegatti.

Identico suggerimento, del resto, lo dà in campagna elettorale nel 2008 a una bella precaria: per risolvere i tuoi problemi, dice il Pifferaio di Arcore, trovati un milionario da sposare, magari mio figlio Piersilvio. Per le signore già sposate invece ci sono altre missioni: «Signore, tra le mura domestiche le padrone siete voi, nel vostro dominio noi uomini diventiamo sudditi. Dunque ho un compito per voi il giorno delle elezioni: cucinate! Dolci e cose prelibate. Portatele ai seggi». Vince così ma le gaffes continuano.
Il 16 aprile nervi tesi con la Spagna. «Zapatero ha formato un governo troppo rosa», commenta il premier italiano, «è qualcosa che noi non possiamo fare perché non è facile trovare donne qualificate. Zapatero avrà problemi nel gestirle». Lui no.
Il 13 maggio le tv colgono un suo bigliettino alle neodeputate De Girolamo e Giammanco, autorizzate a lasciare l'aula in caso di «inviti galanti».
Seguono gaffes degli ultimi tempi, dall'Obama «bello e abbronzato» fino ai desaparecidos argentini che «giocavano a pallone fuori dagli aerei». Ma poi il premier ricade nei vecchi lapsus: Gli stupri? «Possono sempre succedere...In Italia dovremmo avere tanti soldati quante belle ragazze, non ci riusciremo mai». Vive Monsieur le Gaffeur!
E poi la Merkel, sia per il famoso "cucù", e poi la famosa telefonata che ha fatto spazientire la Merkel. E poi l'urlo "Obama, mister Obama!" che ha fatto spazientire la regina Elisabetta.
Qui, invece, troverete un'ultima raccolta di battute e gaffes. Qui, invece, le donne:

Berlusconi e le donne: battute e gaffe da “Viviana, fagliela vedere”, in poi

"Il cielo in una villa" antologia delle frasi celebri del CAVALIERE-POLITICO

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