mercoledì 1 luglio 2009

Strage Viareggio, morti altri 2 bimbi Si scava ancora per cercare i dispersi


Le vittime sono salite a 16, i feriti 27
Matteoli: accertamenti sulla manutenzione







VIAREGGIO (1 luglio) - È salito a 16 il numero delle vittime della strage del treno deragliato a Viareggio e poi esploso nella notte tra lunedì e martedì. I feriti sono 34, e 12 di loro sono gravissimi. «Le vittime accertate al momento sono 16, 27 feriti, molti sono gravi», ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, intervenendo stamani alla Camera per riferire sull'incidente.

Si scava ancora la tre le macerie. «Solo tre vittime sono state identificate ufficialmente», rende noto il sindaco viareggino Luca Lunardini. Il ministro dei Trasporti intanto ha disposto una commissione d'inchiesta, mentre la procura di Lucca indaga per disastro e omicidio colposo.

Oggi dalle 11 alle 12 scioperano i ferrovieri toscani per ricordare le vittime e a sostegno della sicurezza nel trasporto su rotaia.

Sono due bambini le ultime vittime accertate della strage: una bimba di tre anni, di origini non italiane, che era ricoverata all'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma; e Lorenzo, due anni e mezzo, che invece era stato trasferito all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Entrambi avevano ustioni nel 90% del corpo.

«Sono in corso accertamenti per verificare la regolarità delle operazioni di manutenzione effettuate sul carro» del treno sviato alla stazione di Viareggio e dal quale è uscito il Gpl che ha prodotto l'esplosione, ha detto il ministro dei Trasporti.

Durante la notte intanto sono proseguite le operazioni per la messa in sicurezza della zona del disastro e per la ricerca dei dispersi, sul cui numero non c'è ancora certezza: alcune fonti parlano di una persona, altre di tre. I vigili del fuoco hanno già svuotato il gpl contenuto in sei dei 14 vagoni cisterna che componevano il treno merci deragliato nei pressi della stazione.

La notte è trascorsa tranquilla per i circa 300 abitanti evacuati per precauzione dal quartiere e ospitati in case di amici, alberghi messi a disposizione dal Comune, nella palestra di una scuola dove è stata allestita anche una mensa, o nella tendopoli alzata davanti al Comune.

Stato d'emergenza nel prossimo Consiglio dei ministri per ricostruire le case distrutte dall'esplosione. È la promessa del premier Silvio Berlusconi, arrivato in riva al Tirreno ieri pomeriggio, dove però non ha trovato un'accoglienza troppo positiva: decine di persone lo hanno contestato con grida ed insulti che hanno sovrastato gli applausi. «Una manifestazione organizzata dalla Cgil, che manda i soliti ragazzotti a insultarmi», ha commentato Berlusconi. Il premier ha annunciato che per consentire lo svuotamento del vagone di gas coinvolto nell'indicente sarà evacuata la zona e che i lavori potrebbero essere completati già oggi pomeriggio.
Il Messaggero 1 luglio 2009

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