venerdì 5 giugno 2009

VOLI DI STATO: TRIPLICATE LE SPESE NEL 2009 . LE INDAGINI

Rotta Ciampino-Olbia, la Procura spulcia la lista dei passeggeri

Aerei ed elicotteri Fininvest diventano voli di Stato

di Claudia Fusani

La Presidenza del Consiglio dei ministri ha dato la qualifica di «volo di stato» ad aerei ed elicotteri di compagnie private che fanno capo a Fininvest. Dare la qualifica significa che quegli aeromobili devono servire «a consentire l’efficace svolgimento delle attività aeronautiche occorrenti per realizzare o supportare la cura di interessi pubblici rilevanti» come i viaggi di lavoro del premier e dei suoi ministri. Significa, soprattutto, che quegli stessi mezzi, per assolvere a questa funzione, saranno pagati con soldi pubblici. Soldi nostri, dei cittadini contribuenti, che finiscono nelle casse di un gruppo che fa capo alla famiglia del Presidente del Consiglio. Sintetizzando, pare di poter dire che lo Stato affitta da Berlusconi gli aerei che servono al presidente Berlusconi per svolgere in sicurezza le mansioni di premier. A meno che l’affitto degli aerei non avvenga a titolo gratuito, cosa in linea di principio anche possibile, siamo non solo in un evidente conflitto di interessi ma anche ben oltre il reato di peculato.

L’Unità è venuta in possesso di un prezioso documento che porta in alto a sinistra il timbro Enac (l’ente nazionale di aviazione civile), il numero di protocollo e la data del 4 giugno 2008, un mese dopo il giuramento dell’esecutivo Berlusconi. L’oggetto della comunicazione della direzione security è «L’attribuzione della qualifica di volo di stato». Si legge che «la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’Ufficio per i voli di Stato con nota protocollata del 15 maggio 2008 ha comunicato che in conformità al Dpcm del 23-01-2008 è stata attribuita la qualifica di Volo di stato ai voli che saranno effettuati per le esigenze di trasporto del sig.Presidente del Consiglio dei ministri, dagli aeromobili della Società Alba Servizi Aerotrasporti e del Consorzio Elicotteri Fininvest di seguito elencati...». Seguono le targhe di cinque velivoli, un Gulfstream 5, due Hawaker 800xp, un A319 (un airbus con 124 posti) e un elicottero AW 139.

Cinque velivoli
Il capitolo “Voli di stato” è complesso e di difficile accesso visto che si tratta di capitoli della vita pubblica coperti dal segreto per motivi di sicurezza. È probabile, quindi, che veramente il premier abbia affittato i propri aerei ed elicotteri allo Stato senza pretendere un euro per l’affitto. È molto probabile, però, il contrario, e cioè che le due società che fanno capo al gruppo Fininvest (dal 1981 Alba fa parte del gruppo ) vengano pagate per i servizi svolti.

I voli di stato sono gestiti da Cai, la compagnia che fa capo ai servizi segreti e che portano sempre le insegne della Presidenza del Consiglio dei ministri, e dagli aeromobili del 31 Stormo. Una flotta, spiegano in ambienti dell’Aeronautica, «perfettamente in grado di assolvere le esigenze di trasporto del premier e dei suoi ministri». In casi eccezionali, «come potrà essere il G8 per cui dovremo trasportare all’Aquila, in poche ore, 26 capi di stato e rispettive delegazioni», oltre agli aeromobili dello Stato e delle sue amministrazioni, «possono essere equiparati a voli di stato anche aerei privati». È il caso di Alba e di Cefin (Consorzio elicotteri). Vale la pena ricordare che nei primi cinque mesi dell’anno le ore di volo dei voli di stato sono triplicate. E che il conto per i cittadini è di oltre 60 milioni di euro solo nel 2009.

Facile immaginare che anche questa parte della storia diventi, o sia già, parte del fascicolo della procura di Roma in cui Berlusconi è indagato per abuso di ufficio. Di certo le foto oggetto dell’inchiesta non possono essere solo quelle in cui si vedono gli aerei della Presidenza del Consiglio atterrare a Olbia e dalle cui scalette scendono ballerine, menestrelli e cuochi e compagnie di giro varie. Di certo vanno indagati anche gli elicotteri che arrivano direttamente a Villa Certosa e altri aerei in arrivo a Olbia. Con le targhe che trovate in questa pagina.

Un bel po’ di lavoro per il procuratore Ferrara. A cui si aggiunge un nuovo esposto del Codacons che vuole conoscere la lista dei passeggeri dei vari voli. Intanto il 9 giugno il Consiglio di Stato deve pronunciarsi sulla direttiva che nell’agosto 2008 ha allargato i criteri di accesso di voli di stato e che per il Codacons è «troppo discrezionale».

L'UNITA' 05 giugno 2009

Rotta Ciampino-Olbia, la Procura spulcia la lista dei passeggeri

di Massimo Solani Sarà pure «un atto dovuto» dopo l’esposto denuncia presentato dal Codacons, come continuano a ripetere a piazzale Clodio, ma la procura di Roma prima di passare la palla al tribunale dei ministri sembra intenzionata ad andare fino in fondo.

Così l’inchiesta che vede indagato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con l’accusa di abuso d’ufficio per i voli di Stato usati per accompagnare in Sardegna amici e ballerine resterà ancora almeno un paio di settimane sulla scrivania del procuratore Giovanni Ferrara. Che userà questo tempo per predisporre tutti gli accertamenti necessari per la valutazione dell’intera vicenda. Innanzitutto, infatti, la procura di Roma finirà di vagliare le centinaia di scatti che sei giorni fa sono stati sequestrati al fotografo sardo Antonello Zappadu.

In quelle immagini, infatti, la procura sta cercando di isolare i volti delle persone che, in base alla normativa più stringente sui voli di Stato voluta dall’allora premier Romano Prodi e soltanto dopo addolcita dal governo Berlusconi, su quegli aerei marchiati Repubblica Italiana non avrebbero proprio dovuto volare. Ironia della sorte: quelle immagini che potrebbero costituire fonte di prova per l’abuso d’ufficio contestato al presidente del Consiglio sono finite sul tavolo della procura proprio dopo il sequestro disposto la settimana su richiesta dell’avvocato Niccolò Ghedini, legale di Berlusconi.

Finito l’esame degli scatti (buona parte dei quali saranno poi inviati a Tempio Pausania assieme al fascicolo d’inchiesta a carico di Zappadu sulla presunta violazione della privacy) e completata l’identificazione dei passeggeri, la procura di Roma è intenzionata ad iniziare una verifica sul rilascio delle autorizzazioni dei piani di volo e sulle liste dei passeggeri.
Soltanto dopo aver svolto questi accertamenti la procura di Roma invierà gli atti al tribunale dei ministri per le successive valutazioni. «E a quel punto - confida l’avvocato Ghedini - tutto sarà archiviato».

La domanda, oggi, è anche se il Lodo Alfano, lo scudo che protegge le quattro più alte cariche dello stato da processi e condanne voluto da Berlusconi, potrà essere applicato a questo procedimento. In realtà il Lodo, come si legge nell’articolo 1 del testo della legge, non “funziona” quando il reato viene commesso nell’esercizio della propria funzione. Come in questo caso. Inoltre blocca il processo ma non il procedimento, cioè l'inchiesta.
L'UNITA' 5 GIUGNO 2009

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