martedì 24 novembre 2009

Brenda, computer foto e film. Centinaia i file cancellati

Pusher trans Capasso ucciso da "finta" cocaina
24 novembre, 21:44

ROMA - Centinaia i file nascosti, ossia cestinati e poi cancellati, quelli trovati dagli investigatori nel computer portatile che si presume essere quello di Brenda, la transessuale coinvolta nell'inchiesta su un presunto tentativo di ricatto che sarebbe stato compiuto ai danni dell'ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. Secondo i consulenti del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, dai primi esami sul computer, i file trovati erano stati cancellati dalla memoria visibile del pc.

Un'operazione che tuttavia ha consentito agli esperti di ritrovare nell'hard disk del computer gli stessi file. Massimo riserbo in procura sulla tipologia di questi file, che una volta decrittati potrebbero raccontare molto sulla morte del trans e sui misteri che ancora avvolgono il decesso, avvenuto per asfissia provocata da un incendio. Secondo indiscrezioni si tratterebbe probabilmente di foto e immagini. E non si esclude che nei file cancellati ci sia anche il secondo video di cui si e' parlato nelle carte processuali, quello con lo stesso Piero Marrazzo e l'altro trans Michelle.

Un video di cui la stessa Brenda ha parlato con i magistrati ma poi spiegando di essersene disfatta ''perché aveva paura''. Il pc in un primo sopralluogo non era stato trovato nel monolocale di via Due Ponti. Era invece stato trovato dagli investigatori il giorno della morte di Brenda dentro un lavandino sistemato sotto il getto di acqua corrente di un rubinetto aperto. Un particolare della scena del crimine che ha destato piu' di una perplessita' tra gli inquirenti: quasi un messaggio, un monito che qualcuno voleva dare a chi custodisce i segreti di clienti importanti dei trans.

Novità intanto dalla perizia tossicologica disposta in relazione alla morte di Gianguerino Cafasso, il pusher trovato morto il 12 settembre scorso a Roma all'hotel Romulus sulla Salaria. Ad ucciderlo fu una dose letale di eroina, "mascherata" farmacologicamente con una sostanza in modo che la facesse assomigliare al gusto alla cocaina.

Più che droga tagliata male fu insomma l'eroina, fatale all'assunzione per un abituale consumatore di cocaina - secondo gli esperti e i farmacologi - ad uccidere "in pochi minuti", Cafasso, rivela chi indaga sulla morte del pusher legato a Brenda e fornitore di stupefacenti per altri trans nonché colui che tentò di commercializzare il video a luci rosse con Piero Marrazzo e Natalie.

Il fascicolo sul decesso di "Rino" Cafasso, per ora rubricato secondo l'articolo 586 del codice penale, ossia morte o lesioni come conseguenza di altro delitto (nella fattispecie cessione di droga) potrebbe ben presto essere rubricato come omicidio volontario. Il procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo, aspetta i risultati ufficiali e finali della consulenza tossicologica. Una prima risposta è giunta e rileva l'assunzione - fatale a Cafasso - di eroina. Il sospetto degli investigatori è che chi ha fornito l'eroina sapesse degli effetti letali che avrebbe provocato. Sospetto appare l'atteggiamento di Jennifer, il trans fidanzata di Cafasso che era con lui in albergo al momento del droga party. Jennifer, al secolo Adriano Da Motta, ha spiegato agli inquirenti che non aveva assunto droga, che non le andava perché aveva uno "strano sapore". Intanto la procura attende i primi risultati sul pc trovato nell'appartamento di Brenda, il trans trovato morto in via Due Ponti 180 e le analisi chimiche sul trolley andato a fuoco.
24 novembre 2009

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