martedì 10 novembre 2009

Cosentino, Fini: ''Non si può candidare''. Berlusconi al sottosegretario: ''Tieni duro''

Ghedini: ''Sarà dimostrata l'estraneità e l'inconsistenza delle accuse''

Napoli - (Adnkronos/Ign) - Il presidente della Camera: ''La richiesta d'arresto pervenuta a Montecitorio, ora sarà la giunta per le Autorizzazioni a decidere''. Il sottosegretario all'Economia è indagato per presunte collusioni con il clan dei Casalesi. Il Pdl: "Accuse inconsistenti". La Russa: "Faccia un passo indietro"
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oma, 10 nov. (Adnkronos/Ign) - Il caso Cosentino agita la maggioranza in vista delle candidature per le elezioni regionali. La richiesta d'arresto pervenuta alla Camera su mandato della magistratura di Napoli imprime una svolta alla corsa del sottosegretario all'Economia. Ancora oggi, Nicola Cosentino resta accreditato a correre per il Pdl alla poltrona di governatore. Ma pesa come un macigno il 'non possumus' pronunciato dal presidente della Camera Gianfranco Fini.


"Voglio ribadire - ha dichiarato Fini a Sky Tg24 - che nei confronti di Cosentino vale la presunzione di innocenza come avviene per qualunque altro cittadino. I magistrati si sono assunti la responsabilità di fare questo provvedimento e ora sarà la giunta per le Autorizzazioni a decidere. Rimane comunque indispensabile garantire alla magistratura il diritto-dovere di indagare e di garantire all'indagato di veder chiarita la verità nel corso del processo".

Ma quanto all'opportunità di candidare il sottosegretario Cosentino alla presidenza della Regione Campania alle regionali di primavera, Fini taglia corto: "Non ne ho parlato con il presidente del Consiglio Berlusconi ma credo che non sia più nel novero delle cose possibili".

In realtà, chi lo ha sentito in queste ore assicura che il sottosegretario è tranquillo e si considera già in piena campagna elettorale. Questa mattina, il coordinatore campano del Pdl avrebbe avuto, a quanto si apprende, un colloquio telefonico con Silvio Berlusconi. Il premier avrebbe invitato Cosentino a tenere duro e ad andare avanti. Del resto, ricorda chi gli è vicino, il sottosegretario è l'unico che ancora non ha visto le carte e che non sa nulla. La richiesta d'arresto, sostengono, sarebbe finalizzata a bloccare la candidatura alle regionali, con accuse definite ridicole.

Certo è però che adesso torna in discussione lo schema che sembrava consolidato di 'affidare' il Lazio ad An e la Campania a Forza Italia. Se la candidatura di Cosentino dovesse 'saltare', si riaprirebbe la strada per Pasquale Viespoli. Un nome, però, che rimetterebbe in gioco anche la candidatura di Renata Polverini nel Lazio. Su questo fronte, crescono le voci che danno Antonio Tajani pronto a tornare a fare politica nella sua regione.

A quanto si apprende, in una telefonata con Berlusconi, il commissario Ue avrebbe assicurato nei giorni scorsi la propria disponibilità. La decisione spetta al Cavaliere ed è legata (ma non necessariamente, fanno notare fonti parlamentari di maggioranza) alla corsa di Massimo D'Alema alla poltrona di ministro degli Esteri Ue. C'è anche chi non esclude un rientro di Tajani in ogni caso, magari per un posto di governo.

Intanto il Pdl fa quadrato a difesa di Cosentino. ''Ha sempre svolto con passione ed onestà l'attività politica. Le accuse mosse appaiono tanto più incredibili ed inconsistenti - afferma Niccolò Ghedini - solo ad osservare che da moltissimo tempo sono annunciati, a mezzo stampa, indagini e provvedimenti nei suoi confronti, al solo evidente fine di screditarlo ed impedire una fisiologica ed ottima candidatura alla guida della regione Campania". "Sicuramente sarà dimostrata l'estraneità e l'inconsistenza delle accuse mosse all'onorevole Cosentino ma, ancora una volta - rimarca l'esponente del Popolo della libertà - le oggettive interferenze tra indagini e politica si appalesano in modo conclamato".

Per il il portavoce del Pdl Daniele Capezzone, "la vicenda riguardante Cosentino andrà ricordata a lungo, perché segna un ulteriore passo nell'imbarbarimento della vita civile e politica del Paese".

Gli fa eco il coordinatore del Pdl Denis Verdini, che dice: ''Con la richiesta di custodia cautelare inviata alla Camera dalla Procura di Napoli siamo in presenza di un'iniziativa giudiziaria 'a comando'. Mai come in questo momento assistiamo a una pericolosa e vergognosa commistione fra politica e magistratura". Nicola Cosentino, conclude, ''era la persona più adatta a candidarsi e vincere la presidenza della Regione Campania, da quindici anni roccaforte della sinistra. Proprio per questo motivo, nei suoi confronti è stata avviata una indecorosa campagna di demonizzazione''.

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