venerdì 6 novembre 2009

MARRAZZO, 9 GLI ASSEGNI SPARITI: INIZIA LA RICOSTRUZIONE DEL RICATTO

La Procura acquisisce carte personali e documenti in Regione
Il governatore del Lazio aveva detto di averne stacca solo tre

Marrazzo, sono 9 gli assegni spariti si inizia a ricostruire il ricatto

di ELSA VINCI

ROMA - Il mistero degli assegni smarriti. Prima erano solo tre, in realtà sono nove. Tanti ne ha dichiarati Adelfio Luciani, segretario dell'ex governatore del Lazio, nella denuncia al commissariato Saxa Rubra di Roma il 13 luglio scorso. Nel primo interrogatorio, quello del 21 ottobre, Piero Marrazzo, quando ricostruisce l'irruzione dei carabinieri in casa del trans Natalì, dice di aver staccato tre assegni, uno da 10 mila e due da 5 mila euro. Impaurito, sperava di evitare lo scandalo. Poi afferma di aver incaricato il segretario di denunciarne lo smarrimento. Ma Luciani parla di nove titoli. Che fine hanno fatto gli altri sei? La procura ne segue le tracce. Anche negli appunti, nelle agende, nelle carte personali e nei documenti tenuti in ufficio alla Regione Lazio, acquisiti dal Ros su ordine del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, che ha disposto il "sequestro" per ricostruire il ricatto.

Marrazzo stacca assegni per pagare gli incontri con i trans? Secondo chi indaga, i titoli potrebbero essere stati forniti come garanzia di denaro contante che sarebbe arrivato dopo. Cifre rilevanti per comprare anche il silenzio? E forse cocaina? Nel secondo interrogatorio, quello del 2 novembre, l'ex governatore ammette che le visite a Natalì o a Blenda ("con la l e non con la r, per essere unica") erano spesso conditi con polvere bianca. Nel verbale, Piero Marrazzo dice ai pm di "non ricordare se ha dato assegni a Natalì per le sue prestazioni". "Assegni - precisa - poi restituiti in cambio di contanti". continua a leggere

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