Inchiesta su trans, China: «Brenda non era
ubriaca, non è morta per un incidente»
Poi ribadisce: Marrazzo le aveva dato 28mila euro. Oggi
in Procura mamma e sorella per chiarire l'ipotesi della fuga
ROMA (29 novembre) - «Ho visto Brenda un'ora e mezzo prima di morire; quella sera non era ubriaca. Il giorno prima di morire mi ha regalato una statuetta di Padre Pio e una di Santa Caterina da Cascia. Non credo che sia morta per un incidente perchè non hanno trovato sigarette e lei aveva l'abitudine di fumare e buttare fuori le sigarette». Così China, l'amica del cuore di Brenda, il trans morto a Roma in via Due Ponti a "Domenica cinque", il talk show di Canale 5.
A proposito dell'articolo uscito su Novella 2000 in cui l'ex fidanzato di Brenda ha sostenuto che Brenda riprendeva con la telecamera tutti i suoi clienti per poi ricattarli e che dal 2007 dava questi filmati ai carabinieri che sono stati indagati nell'indagine, China e Barbara sostengono: «Questo signore non è mai stato nella vita di Brenda. Lui era conosciuto solo perchè vendeva la droga».
Luxuria: credo che avesse documenti scottanti. Ospite in studio anche Vladimir Luxuria che a proposito della morte di Brenda sostiene: «Non ho mai creduto nè in un incidente nè in un suicidio, io credo che Brenda avesse dei documenti che a qualcuno davano fastidio e io ho sempre pensato che anche il furto del cellulare sia stato fatto per nascondere quello che c'era dentro».
A proposito del rapporto tra Brenda e l'ex governatore del Lazio Piero Marrazzo, China ha detto: «Brenda dopo un festino mi ha chiamata e mi ha detto di andare a vedere quanto l'aveva pagata un cliente e mi ha fatto vedere che aveva 28 mila euro anche se mi ha detto che erano 30 mila. Mi ha detto che glieli aveva dati Marrazzo».
Alla trasmissione è intervenuta Natalie in collegamento da via Gradoli e dichiara: «Io non ho niente da nascondere: non ho fatto 8 mesi di carcere per sfruttamento della prostituzione ma perchè ho insultato un poliziotto. Io non ho mai chiesto il pizzo e voglio rispetto per via Gradoli che è una via tranquilla. Io non posso parlare male di Brenda e mi dispiace che sia morta anche se non eravamo amiche».
Domani saranno interrogate la mamma e la sorella di Brenda. Sarà domani in procura a Roma insieme con la sorella, Azeneta Mendes Paes, la mamma di Brenda il transessuale trovato morto a Roma in via Due Ponti la scorsa settimana. La donna, arrivata ieri da Belem dal Brasile all'aeroporto di Fiumicino, dovrà eseguire alcuni adempimenti formali con i suoi due legali, gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile.
C'è la possibilità che possa essere ascoltata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal pm Rodolfo Sabelli, ma l'audizione potrebbe tenersi anche nei prossimi giorni. Sicuramente, invece, dopo l'appuntamento a piazzale Clodio, la signora Azenete si recherà all'obitorio del policlinico Gemelli per portare un omaggio a Brenda, al secolo Wendell Mendes Paes, che proprio ieri avrebbe compiuto 32 anni.
L'intenzione della signora Azenete è di poter riportare in Brasile le spoglie del figlio. Ultima tappa sarà presumibilmente in via Due Ponti, a casa di Brenda. La procura ha aperto sulla morte del trans, coinvolta nel caso Marrazzo, un fascicolo per omicidio volontario
il messaggero 29 novembre 2009
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